Premessa: Puoi avere 25mila euro se ti sposi entro il 2017!!! Scopri come!!!!!!! Quanti di voi hanno letto questa “sensazionale” notizia che girava su Facebook lo scorso anno? Quanti ci hanno creduto? Quanti l’hanno anche condivisa senza neanche fare una mini ricerca su Google o altro motore? Ma ragioniamo, per favore: va bene la generosità del nostro amato/ odiato Stato (che comunque NON è il paese di Bengodi), ma davvero esiste gente che pensa che qualcuno possa dare dei soldi alle persone per… sposarsi?!?! Evidentemente sì! Infatti questa notizia è rimbalzata migliaia di volte, condivisa da un sacco di boccaloni (e di boccalonE che speravano di convincere il restìo fidanzato). Anche io ho amici (purtroppo, tutti abbiamo qualche amico credulone) che hanno condiviso la notizia e cosa ho fatto? Ci ho creduto, saltando di gioia e chiamando il mio fortunato fidanzato dandogli la lieta novella? Ma anche no! Ho semplicemente cercato la notizia su Google e visto che sul primissimo risultato (e anche sui successivi) campeggiava la parola BUFALA. Il fidanzato l’ho chiamato lo stesso, ma per ridacchiare con lui.
Torniamo al presente: per ovviare alla crescente diffusione di caz… ehm, fake news su Facebook, il caro Mark Z. (ormai siamo amici) ha annunciato una serie di iniziative volte ad aiutare le persone a essere più consapevoli di cosa leggono o condividono sulla piattaforma. Il social network sostiene che “La tutela della sicurezza dell’informazione e la lotta contro le notizie false sono prioritarie per Facebook”. Per aiutare questa consapevolezza, in vista delle elezioni del 4 marzo, partirà l’Attività di Fact-Checking, in collaborazione con Pagella Politica, che dalla prossima settimana rivedrà e valuterà la veridicità delle notizie sul social, cercando così di evitare la diffusione di bufale. In poche parole, se verrà giudicata totalmente o parzialmente falsa la notizia apparirà più in basso nel News Feed (di cui abbiamo parlato qui) e le persone riceveranno una notifica che comunicherà che la notizia che hanno condiviso è risultata una cazz…. uff, una falsità.
Nello specifico, ci sarà uno “strumento educativo” in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale, che attraverso 10 suggerimenti, aiuterà gli utenti a individuare le notizie false e a prendere le distanze da esse (si spera). Il decalogo è già disponibile su Facebook e verrà pubblicato sui principali quotidiani, dal 5 all’11 febbraio. Inoltre il social network ha avviato una collaborazione con Agcom proprio con l’obiettivo di prevenire e contrastare la disinformazione.
I 10 SUGGERIMENTI PER SCOVARE LE NOTIZIE FALSE
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Non ti fidare dei titoli: Le notizie false hanno di solito titoli sensazionalistici scritti in maiuscolo, con ampio spreco di punti esclamativi.
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Guarda bene l’URL: Molti siti fasulli, usano URL con cambiamenti minimi rispetto a quelli originali (anche solo una lettera). Controllate bene.
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Fai ricerche sulla fonte: Fidatevi solo di fonti attendibili, o controllate la sezione “informazioni” del sito.
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Fai attenzione alla formattazione: l’impaginazione è errata e ci sono parecchi errori di battitura.
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Fai attenzione alle foto: immagini e video sono ritoccati, oppure autentiche, ma fuori contesto.
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Controlla le date: date degli avvenimenti e cronologia potrebbero non avere senso.
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Verifica le testimonianze: controllare le fonti dell’autore è un buon metodo per scoprire se una notizia è falsa.
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Controlla se altre fonti hanno riportato la stessa notizia: una notizia vera, viene riportata da più fonti.
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La notizia potrebbe essere uno scherzo: alcuni siti sono famosi per pubblicare notizie satiriche (Lercio.it).
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Alcune notizie sono intenzionalmente false: usare il buon senso è fondamentale per accertarsi della veridicità di una notizia prima di condividerla.
È importantissimo fare un buon uso di questo decalogo, in quanto le fake news si stanno diffondendo a macchia d’olio, soprattutto in vista delle elezioni politiche nazionali; ogni occasione sarà buona per gettare mer… fango sugli avversari. Bisogna ragionare col proprio cervello e non farsi trasportare da titoli esagerati (e sgrammaticati) come “condividi se sei indiNNIato” o “Guarda cosa fanno questi politici coi NOSTRI soldi!!111!!!!1!!” e anche “Condividi prima che la cancellino!!!!!!!!!”. Ci fosse mai qualcuno che condivida dei neuroni… Tra gli ultimi casi di falsità, celebre è stata la foto palesemente fake, ma condivisa in poche ore da migliaia di persone, che ritraeva la Boschi e la Boldrini al funerale di Totò Riina… In realtà quella foto era stata scattata durante i funerali di un ragazzo nigeriano, ucciso in un episodio di violenza razzista. Arrivare a fare una porcata del genere, solo per aizzare il gregge, perché di capre stiamo parlando, è da schifezze umane, escrementi della società e mi fa orrore pensare che simili individui oltre a respirare la mia stessa aria, hanno anche il mio stesso diritto di voto!
E giusto perché non ci si può mai fidare di nessuno, sembra che ci sia un ulteriore, piccolissimo, problema: il sospetto che aleggia è che questa storia del controllo delle fake news sia un modo di Facebook per fare (ulteriori) soldi, dato che le notizie verificate saranno solo quelle dei grandi gruppi editoriali che possono pagare cifre notevoli per risultare sempre in alto nel magico e già citato Olimpo del News Feed. Sarebbe davvero desolante una situazione del genere, cioè che una notizia falsa, allarmista, complottista, falsa (l’ho già detto?) diventasse magicamente vera o presunta tale, solo ungendola con un po’ di money ($$$).