Sono passati 24 anni, ne passaranno altri, ma l’intramontabile voce di Mia Martini, nome d’arte di Domenica Rita Adriana Bertè, rimarrà sempre nei ricordi di chi l’ha conosciuta e dei suoi fan, ma in generale tutti gli appassionati o amanti della musica, non possono negare lo straordinario talento di una donna minuta con una voce straordinaria.
Nata in provicina di Reggio Calabria, la maggior parte della sua vita la pasa a Milano, dove con tipica caparbietà del sud è riuscita a imporsi negli anni, nel complicato panorama musicale italiano, nonostante le gelosie e le invidie di alcuni, le hanno complicato l’esistenza facendola allontanare negli anni dalle scene. La sua breve vita si concluse quel famoso 12 Maggio, nel suo appartamento di Cardano al Campo, dove fu trovata morta in circostanze che non sono mai state completamente chiarite. Scriveranno solo che era sola, con le cuffie di un walkman sulle orecchie ed è serena, morta da almeno quarantotto ore. Ci saranno “processi” mediatici, attribuiranno la sua solitudine come un atto che oggi potremmo definire “bullismo”, ma la realtà, forse, ascoltando anche il suo modo struggente di regalare emozioni, è che un’anima così forte e fragile, aveva bisogno di tutto l’amore del mondo, amore che troppe volte, in questi ambienti, viene relegato in secondo piano. “Vittima delle malelingue che dicevano portasse sfortuna” ha avuto dalla sua parte amici e colleghi come Renato Zero e Ivano Fossati, in primis, oltre alla sorella Loredana, Mia, o Mimì come molti la chiamavano, è quella chepossiamo definire una voce storica della canzone italiana, che, nonostante tutte le problematiche, ancora oggi riesce a colpire dritto al cuore.
Ricordare l’immensa carriera della Martini, ridurrebbe il suo ricordo ad una serie interminabile di cifre,date e canzoni, troppo poco per un’artista che ha regalato al panorama artistico un’eredità che nessun altro ha saputo lasciare o raccogliere. Perchè Mia Martini era unica nel suo genere. Vogliamo ricordarla invece così, sul palco dell’Ariston, anno 1989. Siamo al ritornello e Mia, stringendo forte entrambi i pugni, li alza lentamente, prima di sfogare la sua anima cantando “Almeno tu nell’universo”.