Varcando le mura seicentesche della Chiesa di Via Tommaso Salvatore, nel centro storico di Napoli, ci si imbatte nell’opera dell’impressionista francese Claude Monet. La mostra internazionale “Claude Monet. The immersive experience” è stata prorogata fino al 31 gennaio 2022 ed è visitabile tutti i giorni della settimana, tranne il mercoledì, dalla 10.00 alle 20.00.
Si tratta di un’esposizione virtuale che fa appello alle tecniche di mappatura digitale, alle proiezioni 3D e alla realtà virtuale (VR) per offrire al visitatore un’esperienza coinvolgente ed emozionante. Oltre 300 dipinti invadono integralmente gli ambienti sfilando a 360 gradi su più di 1000m2 di schermi. Le pareti, il soffitto e gli elementi architettonici della Chiesa vengono improvvisamente permeati da nuove forme e colori brillanti.
Ci si ritrova per circa 35 minuti nella casa-atelier dell’artista o nel circostante giardino di Giverny, in Normandia, che tanto ha ispirato le sue opere e la famosissima serie “Ninfee”. Si osservano quei “colori” impastati, sigla degli impressionisti, che Monet raccontava come la sua “ossessione quotidiana, la sua gioia e il suo tormento”. Le nuances pastello de “La donna con l’ombrellone” o il rosso de “I papaveri” – “il silenzio colorato che tiene sveglio il cuore”, come amava dire Monet – si mostrano in tutta la loro potenza espressiva ed estetica.
Indossando gli occhiali 3D, si ha poi la lieta illusione di visitare luoghi cari all’artista ed entrare nei suoi dipinti. Si può allora osservare la diversa luce che illumina la facciata della “Cattedrale di Rouen” nei 31 quadri che Monet dipinge dal 1892 al 1894. Si posso anche esplorare le serie dedicate al Parlamento di Londra o alla Stazione parigina di Saint-Lazare.
L’esperienza visiva si unisce a quella uditiva grazie alla colonna sonora del compositore belga di fama internazionale Michelino Bisceglia.
La mostra curata da Exibition Hub fa eco a quelle di Barcellona, Bruxelles, Torino e Milano e intende offrire al visitatore uno sguardo nuovo sull’opera di Monet. Il creatore della mostra, Mario Iacampo afferma infatti: “Lungi dal voler sostituire i musei, il cui ruolo di trasportatori di storia e cultura rimane essenziale, questa mostra intende riunire un pubblico più ampio, non necessariamente avvezzo a questi luoghi, e offrire così un metodo nuovo e complementare per avvicinare chiunque all’arte”.
La mostra si chiude con una sezione dedicata interamente ai più piccoli in cui è possibile creare opere ispirate a quelle di Monet e portarle a casa conservando una traccia di memoria della visita. Nella chiesa di San Potito s’incontrano arte e tecnologia, arte sacra e profana, manierismo e impressionismo. Ma soprattutto, s’incontrano la valorizzazione del passato e la cura per il futuro. I fondi raccolti con l’esposizione permetteranno infatti di completare il Restauro della chiesa.