Il Portogallo, terra di ginginha e paesaggi rurali è una meta agognata da tanti turisti.
Prezzi bassi e clima fresco per via della brezza oceanica, fanno si che ogni anno milioni di persone vadano a visitare Lisbona, Porto e le sue coste.
Ho passato undici giorni tra Lisbona e Porto e mi sono fatto un’idea ben chiara su come vanno le cose lì, anche per quel che riguarda la scena LGBT.
Il Portogallo è una meta omosessuale emergente, sorpassate le solite ed affollatissime Gallipoli e Gran Canaria, ora Lisbona è gettonatissima. Lì le leggi per i diritti lgbt sono molto evolute e permissive, per esempio i transgender possono più facilmente cambiare il proprio sesso sui documenti senza l’intervento di un medico ed in caso di soggetti minorenni (a partire dai 16 anni), possono agire al cambio documento previa autorizzazione dei genitori e/o di un tutore legale. Nel 2010 il Portogallo ha legalizzato il matrimonio egualitario, mentre nel 2016 ha dato il via libera anche alle adozioni per le coppie dello stesso sesso e alla gestazione per altri. Il sesso gay/lesbico è legale a partire dai 16 anni di età.
Nel 2003 sono entrate in vigore le prime leggi contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale nell’occupazione, in particolare nei settori di: accesso al lavoro e all’occupazione, protezione contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro e contro le molestie sessuali. Dal 2004 la costituzione vieta qualsiasi forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale rendendo il Portogallo uno dei pochi paesi al mondo a sanzionare il divieto di discriminazione basata sull’orientamento sessuale nella sua costituzione Nel 2007, con l’entrata in vigore del nuovo codice penale, il Portogallo ha espanso la legislazione antidiscriminatoria. Detto ciò vi risparmio un avvilente paragone con la situazione italiana.
D’altronde non mi sono stranito per nulla, i portoghesi vivono in modo tranquillo e senza stress prendendo con disinvoltura la vita così come viene.
Allegra e divertente la scena gay, con varie discoteche, locali, cruising e saune. A Lisbona la zona dove si trovano i locali è Principe Real, una sorta di quartiere gay, sul lato alto della città, prendete un tram e risalite la ripida strada godendovi il panorama. Oltre al Principe Real un’altra zona friendly è il CHIADO.
I locali più in e frequentati sono il TR3S e lo SHELTER BAR, buona musica, uomini calienti, consigliatissimo. Ma in genere si sta tranquilli e liberi un po ovunque, Lisbona è piena di bar e localini dove tutti, nei limiti del comune senso del pudore, possono essere se stessi. C’è da dire che alcuni locali tipo il Brasileira insistono a specificare che loro accolgono le persone e non solo i gay, quindi aldilà del proprio orientamento sessuale, segno di unione ed apertura mentale verso tutti.
Clima gradevole, posti incantevoli e bella gente hanno spinto molti omosessuali a sposarsi e vivere li.
LASCIATEVI ACCAREZZARE DALLE NOTE DEL FADO E BUONA VACANZA.