Dopo la “prima” in streaming dello scorso febbraio, sabato 22 e domenica 23 maggio lo spettacolo scritto e diretto da Agostino Pannone “Čechovianamente” ha ufficialmente riaperto la stagione degli spettacoli dal vivo al Teatro Diana di Napoli.
Un progetto in lingua napoletana di due degli atti unici più famosi di Čechov – “L’orso” e “La domanda di matrimonio” – con la riscrittura e riadattamento per mano di un giovanissimo artista napoletano, Agostino Pannone, il cui obiettivo è stato riscoprire la forza drammaturgica di uno degli autori più importanti del Novecento con una messa in scena innovativa, a cominciare dalla lingua. Agostino Pannone, infatti, si serve del napoletano, per raccontare le due storie, mettendo in scena momenti divertenti, dal bel ritmo e che immergono lo spettatore nei due episodi. Un ottimo progetto under35 che vede protagonisti sul palco Elisabetta Mirra, Francesco Russo e Matteo Florio.
“L’orso” racconta di una vedova inconsolabile che ha giurato di non uscire più di casa né di aver più a che fare con gli uomini; eppure la vita e il destino bussano alla sua porta nonostante la sua immobilità e lo fanno proprio nelle vesti un uomo, nello specifico un creditore del marito giunto lì per riscuotere un debito. La donna si rifiuta di pagare e la discussione sfocia in un duello ma a sorpresa l’impetuosità della donna suscita nel creditore un sentimento d’amore.
“La proposta di matrimonio” racconta, invece, di Ivan che arriva a casa della famiglia Chubukov per chiedere la mano di Natalya, figlia dell’anziano Stepan, il quale concede la sua benedizione. Nel mentre si perdono in un divertentissimo dialogo botta e risposta su proprietà, vecchi contenziosi di famiglia, competizioni su chi abbia il cane da caccia migliore. Il tutto ad un ritmo serrato ma piacevole, che ruba non poche risate al pubblico.
I tre interpreti danno freschezza alla messa in scena con un’interpretazione giusta rispetto ai personaggi, senza perdere mai il ritmo nel dialogo. Agostino Pannone ha tenuto fede alle trame originali, non rinunciando a tocchi di stile originale e che hanno caratterizzato anche il passaggio da un episodio all’altro. “L’idea dello spettacolo – spiega il regista – è nata per il pubblico ma anche per noi. Ci mancava fare teatro e con lo spettacolo in streaming siamo riusciti ad entrare nelle case di molti appassionati ma anche di tornare a lavorare e fare quel che amiamo. Questo week end siamo tornati sul palco, ed è stata una emozione diversa e travolgente“.