La parola Dungeon è ormai entrata a far parte del glossario minimo del giocatore di ruolo. Del resto, campeggia persino nel titolo del gdr più famoso del mondo: Dungeons & Dragons. Le due componenti principali del titolo, infatti, erano l’esplorazione e il combattimento contro mostri leggendari. Ma che cos’è un Dungeon? Per chiunque sia esterno alla pratica del gioco di ruolo, questa parola non significa nulla di specifico. Al contrario, per i giocatori di ruolo evoca immediatamente un chiaro seppur multiforme ambiente di gioco. In ogni avventura che si rispetti c’è sempre un sotterraneo, un castello, un labirinto o un dedalo di vicoli che si dirama nel sottosuolo, nel cuore di un’antica città abbandonata. Ecco cos’è un dungeon! Generalmente tradotto come “sotterraneo”, in realtà non è per forza situato nel sottosuolo. Più che una struttura geograficamente intesa verso il basso, è ormai un’atmosfera imprescindibile per ogni buona storia fantasy che si voglia dire classica.
Un dungeon è per definizione un ambiente infame e pieno di pericoli, di cui i nemici in agguato nell’ombra solo soltanto una piccola parte. Trappole, tranelli e trabocchetti rendono un dungeon la struttura mortale per eccellenza. Il tema del “sotterraneo mortale” è assolutamente chiave in Dungeons & Dragons così come in molti racconti e film del genere fantasy. Piastrelle a pressione, corde tese ad intralciare il cammino, dardi che vengono scagliati contro i malcapitati che percorrono un corridoio fin troppo tranquillo, pareti semoventi, stanze che iniziano ad allargarsi lasciando i malcapitati… con l’acqua alla gola. Il dungeon è l’evoluzione del labirinto greco, un passo verso il Cube, la macchina mortale che si aziona per il sadismo degli spettatori. La sensazione di ansia ad ogni passo, nel percorrerlo, è pari solo alla gioia e al sollievo di intravederne l’uscita. Un dungeon, però, non è solo pericoli e morte dietro ogni angolo: nasconde sempre, infatti, uno straordinario tesoro. Meglio arrivare vivi fino in fondo!