Un’emozione negativa può essere affrontata in tanti modi: un lutto, un meta-lutto, la tristezza, il senso di solitudine o quello dell’abbandono, vengono superati dagli esseri umani attraverso l’aiuto di amici, parenti, psicologi. Esorcizzati con l’arte (la musica, la pittura), o con lo studio, con il lavoro. Da oggi noi proveremo a farlo con le serie tv, in modo semplice, economico e goliardico, senza alcuna pretesa medico- scientifica, unicamente come supporto genuino a chi vive un complesso o un momento particolare.
Quante volte ci sentiamo inferiori a chi ci sembra un supereroe? Vorremmo assomigliare a chi prendiamo come esempio, ai nostri mentori. C’è chi viene spronato dal successo di qualcuno e mira a raggiungerlo egli stesso e chi invece si abbatte di fronte all’irraggiungibilità di quell’obiettivo.
Questo è un pò quello che accade in The Umbrella Academy, serie tv lanciata da Netflix in cui 43 donne al mattino non gravide, si ritrovano a partorire nel corso di un solo giorno. Questo strano fenomeno viene notato (e forse premeditato) dal magnate Sir Reginald Hargreeves, un miliardario eccentrico che scopre i superpoteri di questi neonati e decide di adottarne sette. Ognuno di loro ha un potere diverso:
N.1 Luther (Tom Hopper), dotato di una forza straordinaria e a causa di una missione sulla luna (verrà infatti chiamato Spaceboy), ordinatagli dal padre per salvare la terra, sviluppa caratteristiche fisiche simili a quelle di un gorilla con una piccolissima testa umana;
N.2 Diego (David Castaneda), vigilante e consulente della polizia, abilissimo con i coltelli in continuo contrasto con N.1;
N.3 Allison (Emmy Raver-Lampman) che sussurrando all’orecchio di qualsiasi persona riesce a fargli fare ciò che vuole;
N.4 Klaus (Robert Sheehan) i suoi poteri sono la levitazione, la telecinesi e la capacità di parlare con i morti. Poteri molto impegnativi che lui stesso tenta di sedare con sostanze stupefacenti;
N.5 (Aidan Gallagher) che ha la capacità di saltare sia lo spazio che il tempo. Questo potere gli sfugge di mano quando viaggia nel futuro e si ritrova in un mondo post-apocalittico. Viene reclutato dalla Commissione, un organo a cui è affidato il continuum temporale, ma la tradisce per salvare la sua famiglia;
N.6 Ben (Justin H. Min) che si trasforma in un enorme ragno capace di uccidere molti nemici insieme, muore in circostanze non ancora chiare nella prima stagione. Appare solo come visione di Klaus.
N.7 Vanya (Ellen Page), apparentemente non ha poteri, ma ama suonare il violino come la defunta moglie di Sir Reginald. In realtà nasconde il potere più potente di tutta la squadra.
Questi i personaggi principali che rappresentano la “Umbrella Academy” una squadra di supereroi che il miliardario esibisce in giro per la città fino a farli diventare famosissimi, con tanto di action figures con i loro volti, vestiti simili alle loro divise e bambini in delirio che vogliono tanto somigliare ai loro beniamini. E qui entra in gioco il senso di inferiorità di Leonard (John Magaro), un bambino che veniva picchiato dal padre e che sognava di essere come i piccoli supereroi.
La lezione è che non è tutto oro quello che luccica: anche se ci sentiamo inferiori rispetto a chi ha raggiunto obiettivi più alti dei nostri, ciò non significa che quelle persone siano felici. Luther, per esempio, si sente tradito dal padre ma anche da Allison: non si sente apprezzato dal primo che lo ha solo preso in giro e non si sente amato dalla seconda che ha sposato un altro uomo. Klaus i suoi super poteri li rifiuta poichè non gli permettono di vivere una vita normale. Allison è infelice perchè a causa del suo super potere ha perso suo marito e sua figlia.
Il fine ultimo dell’uomo è la felicità: impariamo ad essere felici della nostra vita senza voler imitare nessuno, ma mettendo il massimo in ciò che facciamo: energia, allegria, positività, vita!