Ciro (Ciro Giustiniani) riceve una telefonata. Suo nonno è morto. Lui ci era affezionato, e si reca subito a onorare la salma. Lì ci trova Marco (Ernesto Lama), che non vede da anni, con la moglie Chiara. Ciro non sapeva che Marco fosse sposato, ma il cugino gli confessa che è stata un’occasione. Chiara è bella, ma non ci sta tanto con la testa, quindi lui si trova sposato con un pezzo di gnocca, che percepisce una ricca pensione di invalidità.
Da subito, è evidente che il cugino vuole occuparsi da solo della veglia funebre, e finanze del funerale. Ciro si oppone, e anche se in condizioni economiche precarie, perché senza lavoro, e fresco di divorzio, vuole contribuire al funerale. Marco, allora, è costretto a scoprire le sue carte. Si trova lì perché l’appartamento del nonno è di edilizia popolare, perciò, se si riesce a dimostrare che qualche familiare viveva con lui prima della sua morte, la casa passerebbe a lui di diritto. Il piano è quello di congelare il nonno, e dichiararne la morte solo dopo aver dimostrato di essere suoi conviventi.
Ciro è disgustato dal piano di Marco, ma questi lo fa riflettere sulla sua precarietà, e sul fatto che avere almeno una casa in cui vivere non è cosa da poco. Così Ciro accetta di prestarsi al piano. Ovviamente Marco non vuole dividere la casa, ed è subito chiaro che Ciro non può uscire neanche per un’ora, altrimenti il cugino non lo farebbe più entrare, usufruendo da solo della successione. Il problema è che mentre Marco ha la moglie che può presidiare la casa mentre lui va a fare la spesa, e la pensione che gli permette di non lavorare, Ciro è costretto a patire la fame perché il cugino non lo fa mangiare. Ciro deve riuscire a resistere per non perdere la casa, soprattutto perché anche Luca, un altro cugino avvocato, è entrato nell’affare promettendo la sua consulenza legale, per accelerare il tutto.