“Ho pensato di morire però ho cercato di nuotare più che potevo, anche se la terra non si vedeva e da tutte le parti c’era solo mare”.
“Ero insieme ad alcuni connazionali e ci hanno tenuti prigionieri per alcuni giorni,
minacciando di tagliarci il lobo dell’orecchio e le dita se non avessimo consegnato loro i nostri soldi”.
Parole desunte dagli articoli pubblicati in questi caldi giorni di giugno, in cui le preoccupazioni per il caldo, insieme alle previsioni per le vacanze, non ci fanno pensare di buon grado a coloro che il mare lo affrontano per disperazione, necessità, fame, speranza di una vita migliore.
Questo testo di Erri De Luca è una dedica che cerco di fare al buonsenso, alla partecipazione, all’attenzione da rivolgere verso coloro che stanno peggio di noi.
Non compio questo atto per spirito di carità, né tendo a sollevarmi il morale o la coscienza, ma sbatto la voce in palcoscenico per rabbia contro le ingiustizie.
La musica di Francesco Sansalone sarà strumento emotivo che porterà temperatura, mentre le immagini di Mario Laporta, costantemente ci ricorderanno che la poesia è necessaria quando essa è anche realtà, così come testimonia la sua personale documentazione fotografica sui viaggi dei migranti clandestini.
Anche un profetico testo di Pier Paolo Pasolini del 1964, dal titolo appunto – PROFEZIA –
ci mostrerà l’epopea di chi al mondo non possiede neanche la fortuna di poterlo sognare un mondo migliore, poiché deve giocarsi la vita solo per verificare se esiste un mondo possibile.
E per terminare con le parole di Cesare Zavattini in Totò il buono:
“Un mondo in cui dove dire buon giorno vuol dire veramente buon giorno.
Non fu il mare a raccoglierci
Noi raccogliemmo il mare a braccia aperte.
Calati da altopiani incendiati da guerre e non dal sole,
traversammo i deserti del Tropico del Cancro.
Quando fu in vista il mare da un’altura
Era linea d’arrivo, abbraccio di onde ai piedi.
Antonello Cossia
Lo spettacolo ideato da Antonello Cossia e redatto sul testo di Erri De Luca “SOLO ANDATA” si snoda in 60 minuti di monologo dell’attore e autore napoletano accompagnato dalla chitarra e dalla voce di Francesco Sansalone, noto musicista napoletano che vanta collaborazioni con Marco Paolini e altri grandi autori teatrali italiani.
Antonello Cossia si muove e recita sul palco inserito in una scenografia composta soltanto dalla proiezione di oltre 300 immagini fornite dalla Agenzia Fotogiornalistica Controluce e prodotte da Carlo Hermann, Roberto Salomone e Mario Laporta che ne ha curato anche l’organizzazione e la sequenza. Le immagini riportano alla memoria gli ultimi 20 anni della cosidetta “crisi immigrazione” partendo dalla VLORA per continuare agli sbarchi sulla costa sud pugliese arrivando agli ultimi sbarchi a Lampedusa. Sbarchi sulle coste italiane da parte degli ultimi del mondo, che nel corso degli anni hanno cambiato nazionalità.
Ma hanno sempre conservato le stesse speranze.
Speranze troppe volte finite in fondo al mare insieme ai loro corpi.
Antonello Cossia nel monologo ci ricorda anche Pier Paolo Pasolini, precursore e profeta già negli anni ’60 di quella che sarebbe diventata una realtà oramai quotidiana
Info spettacolo
Piccolo Bellini
Solo andata
Dal 16 al 21 febbraio 2016
Prezzi
INTERO 15 €
RIDOTTO (under 29, over 65, titolari card Politeatro, titolari di abbonamento del Teatro Bellini, cral, convenzioni)
10 €
RIDOTTO titolari card Politeatro under 30 – 6 €
ORARI
MARTEDÌ, MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ, SABATO ORE 21.15 – DOMENICA ORE 18.30