Sapete chi è Louis Aimé Augustin Le Prince? E George Méliés? Dovreste? Ma soprattutto ve ne frega qualcosa?
Se leggete Dampyr 221, “Il Pianeta di sangue”, in uscita il prossimo 8 agosto, magari sì. La storia infatti parte proprio dall’ipotetico incontro tra questi due tipi. Ma andiamo con ordine.
Le Prince è stato un inventore legato al cinema degli albori. Insomma, questo a quanto pare si era inventato una cinepresa prima ancora dei Lumiere o di Thomas Edison. Ma siccome all’epoca andavano di moda le scomparse misteriose il 16 settembre 1890 Le Prince sale sul treno Digione-Parigi e non ne scende più…
Cosa sarà successo? Magia? Prestidigitazione? O avrà… O sarà stato l’ennesima vittima della guerra commerciale col solito Edison?
<Fa roteare il pugno in aria con fare rabbioso> EDIISOOOONN!!>
George Méliés invece è stato un grande regista, uno dei primi. All’inizio del XX secolo ha contribuito a creare la regia in senso stretto come la conosciamo oggi, oltre chei i generi horror e fantascienza. Dunque il filo conduttore è bello che tracciato: in questo numero, Giusfredi e Fortunato raccontano una storia di cinema, partendo da uno dei suoi più antichi misteri: la scomparsa di Luis Le Prince. È ora dell’ormai consueto
ALLARME (FORSE, VAGAMENTE, NON SI SA’) SPOILER
Nel fumetto i due personaggioni si incontrano per realizzare un lavoro che non è mai esistito: una pellicola dal titolo “Le Planetes du Sang”, appunto. Ora i labirinti di citazioni e rimandi che un narratore di genere può fare, tornando alle radici del proprio genere, possono essere vertiginosi. E infatti il pianeta di sangue raccontato nella pellicola di Méliés ricorda (per nulla) vagamente un certo mondo che i lettori di Dampyr riconosceranno bene.
La cosa importante della pellicola però non è questa… Essendo girato con una “cinepresa all’avanguardia”, che funziona con un “fluido” non ben specificato, il film dovrebbe fare una serie di scherzetti simpatici. Ora non rivelo quali sono sti effetti, per non spolierare, ma diciamo che tutta la vicenda è sospettosamente simile al Re Giallo di William Chambers.
Come non sapete di che sto parlando!? Non vi siete visti True Detective?
Insomma, nel 1908 avevano trovato il modo di spacciare LSD tramite immagini… Mica cotica, soprattutto considerando che l’ LSD venne sintetizzato per la prima volta da Albert Hoffmann solo trent’anni dopo.
Fatto sta che la storia inizia proprio sul quel treno per Parigi, dove un affamato quanto impaurito Le Prince, in evidente emergenza ansiolitici per la questione Edison (EDIISOOOONN!!), si becca una serie di simpatiche allucinazioni gratis. La roba doveva essere particolarmente buona, dato che subito dopo accetta di collaborare con lo spacciatore. Ma forse c’entra il particolare della sua morte, annunciata per la fine del viaggio. Vai a sapere.
L’occasione è ghiotta per un fuoco di fila di citazioni cinematografiche, soprattutto visive. Tipo questa:
La cosa porterà più di un secolo dopo ad un confronto fra Harlan e il misterioso pusher cineasta (che ha fatto tutto perché “in tempo di pace si annoia”. Sic!). Con annessi spari e coltellate ad assortiti mostri cult del cinema, in una scena che ricorda vagamente la prima Eclisse di Berserk, rieditata per educande.
Qui i mostri però vogliono mangiarsi giornalisti cinematografici e blogger. Tipo il sogno ‘Jungiano’ di ogni autore: i proprio personaggi che si magnano vivi i loro critici…
Dai confessatelo su. Tanto non fa niente,vi amiamo lo stesso.
Ah poi c’è la sotto-trama di Ljuba che si è rotta le scatole di fare la calzetta a casa, ma ho esaurito lo spazio. Vi dovete leggere il fumetto per quella.