Fra un paio di giorni verrà presentato nell’ambito del Riminicomix un breve speciale di Dampyr, dal titolo “L’ Emblema del Drago.” Come vi avevamo accennato qui, il volumetto sceneggiato da Girgio Giusfredi, rappresenta l’esordio di Marco “Will” Villa, figlio del grande disegnatore Claudio.
La vicenda è incentrata su una breve storia di vendetta e vampirizzazione, ambientata in flashback durante il tardo impero romano, all’epoca della guerra fra goti e bizantini. Innescata dal ritrovamento di un antico bracciale a forma di drago, la vicenda ha per protagonista un guerriero appartenente all’armata del comandante Draco, al soldo dell’impero. I ricordi impressi nel manufatto rivivono attraverso i poteri percettivi di Harlan, ridando voce all’accecante odio del guerriero che lo possedeva.
Giusfredi sviluppa, nel limitato spazio di 13 pagine, una piccola storia autoconclusiva, solida ma ben incastonata nella continuity della serie regolare, lasciando alcuni interrogativi sospesi, ma senza imporre la necessità di conoscerli o approfondirli. Un discreto one-shot, nella lunga e articolata saga del cacciatore di vampiri.
Otima prima prova su Dampyr per “Will” Villa (fin’ora copertinista per Tex), che nonostante qualche ingenuità sembra essersi impadronito subito delle atmosfere dampyriane, restituendo un’ambientazione cupa e violenta, nel rispetto della cornice storica di riferimento. L’uso marcato dei chiaroscuri è sempre congruente alla scena, e non appesantisce il tratto, descrivendo con una certa precisione azioni ed espressioni.
Il tutto purtroppo rimane piuttosto statico (ma la responsabilità va equamente divisa con i dialoghi). Tuttavia la padronanza anatomica di Villa, unita all’uso preciso ma non pesante dei particolari, rendendo le tavole decisamente godibili.
Il volume, ben curato e corredato in appendice da approfondimenti e interviste agli autori, è un buon punto di inizio per il nuovo lettore, che resterà incuriosito dai numerosi riferimenti alla storia centrale, pur riuscendo a goderne autonomamente. Dal lato opposto essa può però essere letta come un omaggio ai fan regolari, forse un brevissimo spin-off in attesa del prossimo albo.
O magari qualcosa di più…?