Tutti coloro che hanno profondamente amato un animale sanno quanto sia devastante il distacco da questi quando viene a mancare.
La scienza, però, sta realmente esagerando: la novità è il Gemini Genetics.
Ricorderete tutti il caso eclatante della pecora Dolly, primo essere vivente ad essere clonato. A quanto pare, oggi, con una cifra esorbitante, è possibile farlo anche con il nostro cane o il nostro gatto.
Questa è l’idea imprenditoriale di un’azienda nel Regno Unito, in particolare nello Shorpshire, che si è specializzata nella clonazione degli animali da compagnia.
L’imprenditrice e responsabile del laboratorio Lucy Morgan spiega al pubblico che, anche lei sa quanto è doloroso perdere un compagno a quattro zampe, ed è proprio per questo che ha avuto l’idea di poter riprodurre un esatta copia del nostro amato a migliore amico.
Si tratta infatti di vera e propria clonazione di un essere vivente che ha lo stesso identico patrimonio genetico del nostro animale deceduto.
La prassi sarebbe questa: entro cinque giorni dalla morte dell’animale dei veterinari specializzati preposti dall’azienda preleverebbero campioni genetici da inviare al laboratorio, dove viene estratto e il DNA dalle cellule e con l’azoto liquido criogeneticamente conservato.
La Dottoressa parla di tecnica del trasferimento nucleare di cellule somatiche, in pratica si tratterebbe di prelevare il DNA dell’animale e inserirlo in una cellula uovo o donatrice da cui viene rimosso il nucleo. L’embrione viene poi impiantato in una madre surrogato.
Il processo, come potete rendervi conto, è estremamente complesso nonché costoso. Infatti qualora ad essere clonato fosse essere un gatto il costo si aggirerebbe intorno ai 45 mila euro; se invece ad essere clonato fosse un cane il costo potrebbe arrivare tranquillamente a 70 mila euro.
Al di là della questione etica e dell’abuso della scienza viene da chiedersi se sia giusto spendere cifre così alte e “violentare la natura”, con i rifugi strapieni di cuccioli che attendono solo di trovare una famiglia che li ami.
È importante ricordare che per quanto geneticamente l’essere vivente possa essere esattamente identico al vostro amico deceduto, in realtà sarà comunque un individuo differente ed a sé. Pertanto non si tratterebbe assolutamente di riportare in vita qualcuno che si è amato (ipotesi agghiacciante), ma si tratterebbe di riproporre un essere identico sì esteticamente, ma con caratteristiche proprie.
Per quanto mi riguarda la conclusione logica è di lasciare le questioni più gravi alla scienza e di godere il tempo limitato e splendido che la vita ci offre con ogni singolo essere vivente che è, e deve rimanere, unico ed irripetibile; soprattutto, vi invito, qualora aveste 50 mila euro che “vi avanzano”, a prendere in considerazione l’idea di fare beneficenza ad associazioni ed enti che si occupano del benessere e della tutela degli animali.