Cinque gol e potevano essere di più. Cinque gol come nello scorso campionato. Le intenzioni bellicose di tutti i sardi che parlano di derby, chissà perchè, che sognano lo sgambetto al Napoli affidando a Cragno il compito di dichiarare battaglia, vengono sotterrate da una valanga di gol dei moschettieri azzurri. Venti minuti: tanto è durata la squadra di casa, tanto pressing, tanta corsa, ma le differenze di valore in campo sono venute a galla troppo presto per i rossoblu, di nuovo surclassati da una squadra, quella di Mister Sarri, che nel secondo tempo ha giocato in scioltezza mostrando un calcio meraviglioso.
Dopo qualche avvisaglia iniziale dei padroni di casa, sempre comunque terrorizzati ogni qualvolta il Napoli si avvicinava minaccioso all’area degli isolani, arriva il primo gol azzurro. Lo strepitoso Allan, non ci sono più aggettivi per descrivere le prestazioni del 5 brasiliano, recupera palla sulla trequarti, supera un avversario e serve l’accorrente Callejon, colpo di prima e palla in buca d’angolo. La gara, di fatto, termina qui: i partenopei imperversano e vanno ripetutamente vicini alla seconda segnatura che arriva, puntuale, alla fine del tempo: insistita azione di Hysaj, dopo un paio di respinte la palla arriva a Mertens che batte di nuovo Cragno. Due a zero all’intervallo e una sensazione di superiorità evidente. Va detto che gli azzurri avrebbero anche da recriminare per un rigore (trattenuta su Mertens) incredibilmente negato dall’arbitro Giacomelli e dal Var.
Il peggio, per la squadra di casa, deve ancora venire. Non c’è storia, infatti, nella ripresa, il Napoli diverte e si diverte, imperversa per tutto il campo facendo girare la palla con velocità e la testa ai malcapitati padroni di casa che oppongono quello che possono. Partecipano tutti al gioco, Lorenzo Insigne è ispiratissimo e regala numeri d’alta scuola, Callejon sembra avere il dono dell’ubiquità, di Allan abbiamo già detto, Hamsik e Jorginho dominano il centrocampo, la difesa è attenta e concentrata ancorchè ben poco sollecitata. Sempre più a sua agio nel ruolo Mario Rui, arrembante in attacco e insuperabile in difesa. L’azione del terzo gol azzurro è da mostrare nelle scuole calcio: tutti e undici gli azzurri partecipano alla manovra, compreso Reina, l’assist finale è di Insigne, il colpo di sinistro all’incrocio è del capitano, al gol n. 99 in a. E’ una di quelle partite che vorresti non finisse mai, sbaglia varie volte il quarto gol il Napoli con Callejon (spostato centravanti al posto di Mertens che rifuiata per Zielinski): ci vuole un rigore di Insigne per arrotondare. Entrano anche Diawara (per il diffidato Jorginho) e Maggio (per Hjsay). I tifosi sardi probabilmente avevano sognato ben altro per questa gara che, alla luce delle vittorie di Spal e Verona, risucchia il Cagliari nelle sabbie mobili della zona retrocessione. E invece devono subire l’onta del quinto gol realizzato da Mario Rui con una inaspettata e perfetta punizione.
E’ un campionato bellissimo: si lotta per lo scudetto, si allarga la lotta per l’Europa e per la salvezza. Auguriamoci di vivere un finale di stagione emozionante e senza condizionamenti: non sappiamo se alla fine gli azzurri riusciranno a tagliare il traguardo, ma siamo convinti, e d’accordo con Maurizio sarri, che questa squadra verrà ricordata per quanto ha saputo mostrare in campo.