Originaria di un piccolo paese del sud, Eusapia Palladino nacque nel 1854. La sua è stata una vita anonima, almeno per tutta la prima parte, di cui si conoscono solo pochi dettagli, finché non divenne famosa per essere la medium più celebre del mondo. Orfana, con un’infanzia difficile, segnata da un inquietante dettaglio, una caduta che le procura un buco in testa. E’ stata designata come una donna ignorante, rozza, volgare, con un carattere spigoloso, poco disponibile, che si trovò a confrontarsi con la cultura e la scienza più prestigiose del suo tempo. Era giunta a Napoli per fare la bambinaia e si ritrovò invece al tavolo di una seduta spiritica, messa in atto in uno di quei salotti “aristocratici” con persone di spicco, il cui effetto fu assolutamente paranormale: un incontenibile flusso di oggetti in movimento, uno spaventoso accavallarsi di voci e suoni indistinguibili. Eusapia Palladino si ritrovò nel giro di pochi attimi al centro di studi scientifici che cercavano di dare una spiegazione a quei fenomeni; venne studiata dai più prestigiosi consessi accademici, mentre si moltiplicavano in Italia le polemiche di Roberto Bracco e le pubblicazioni divulgative di Luigi Vassallo, Luigi Barzini e tanti altri. Agli inizi del 1880, Eusapia incontrò a Parigi il Nobel della medicina Charles Richet, autore di studi sulla suggestione mentale, che nel 1905 occupò il ruolo di Presidente della Society for Psychical Research, e nel discorso presidenziale coniò e utilizzò il termine metapsichica, riferendosi ai fenomeni paranormali nel campo di una psicologia allargata. Non riuscì ad incontrare Pierre Curie, morto il giorno prima. Il futuro Nobel della fisica, scopritore della fosfoescenza, aveva espresso il desiderio di conoscere la Palladino. Durante le sedute a cui veniva sottoposta, gli astanti facevano controlli fittissimi. Per di più, la donna veniva legata alla sedie e gambe e braccia erano tenute sotto controllo dagli studiosi. Uomini in disparte invece prendevano appunti, mentre un gruppo di fotografi ebbe modo di immortalare ciò che agli occhi della gente era impossibile che accadesse. Nonostante avessero tentato in tutti i modi di smascherarla, la fama di Eusapia Palladino restava intramontabile, sebbene adottò piccoli trucchetti per aumentarne la suggestione durante le prestazioni, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, quando evidentemente il potere cominciò a scemare. Morì a Napoli nel 1918.