Tante le telefonate, le mail ed i messaggi ricevuti in questi giorni di richiesta acquisto ed adozione rivolte a qualunque ente si occupi di animali.
Se a natale a muoversi è principalmente “l’industria” canina e felina, a pasqua il must da regalare ai bambini è: tartaruga, pesciolino, pulcino, paperotto o coniglietto… Il problema è che non si tratta di pupazzi, ma di esseri viventi, di povere anime spesso vendute in mezzo ad una strada in cartoni o bacinelle, in condizioni igienico-sanitarie agghiaccianti e consegnate come “agnelli sacrificali” nelle mani di bambini inesperti, curiosi, invadenti.
Trasmettere il concetto ai bambini di “ti regalo un animale” è decisamente fuorviante, si può “regalare” un oggetto non una vita e metterla nelle mani di chi non è ancora autonomo, diverso è il concetto di “accogliere” un nuovo membro nella famiglia e farsene carico tutti (bambini compresi) con tutta la cura e le responsabilità che ne conseguono.
Aprire la propria casa ad un animale non dovrebbe essere un evento dovuto alla pasqua, il natale o qualunque festa comandata, bensì una scelta di vita! Si, perchè il paperotto (se tutto va bene) può diventare una prepotente oca, il pesciolino una carpa e la tartarughina una bella tartaruga mordace dalle orecchie rosse che necessitano di un acquario capiente ed attrezzato, il pulcino un bel gallo ruspante ed il coniglietto un bel coniglio xl recluso in una micro-gabbia; pertanto prima che l’interesse del bambino scemi e la situazione degeneri affidandosi al famoso “zio che ha la terra” o inscenando poi fantomatiche “allergie”, “traslochi improvvisi”, “perdite di lavoro” e, Dio solo sa quante “balle” i volontari devono ascoltare, comprate un bel pupazzo (possibilmente in pelo “artificiale”) e godetevi le feste senza danneggiare alcuna esistenza.