Siamo di fronte al classico racconto in cui la passione e la professionalità danno vita a un progetto ambizioso quanto culturalmente interessante. Stiamo parlando di un festival internazionale giunto quest’anno alla quinta edizione il Gulf of Naples Independent Film Festival. Per approfondire al meglio questo piccolo gioiello made in sud, abbiamo incontrato uno dei suoi ideatori, nonché direttore del festival, Umberto Santacroce.
Allora, Umberto raccontaci come nasce GoNIFF?
Era una notte buia e tempestosa…. No, aspetta forse era una splendida mattina di sole…. Lo sai che non mi ricordo più?! Credo, però, che la cosa più importante è che sia nato e continui a vivere accomunando tante persone con un’unica passione…. quella del cinema!
Quali sono i punti di forza di questo festival?
Il festival è una vetrina internazionale per pellicole di vario genere. Lo scopo principale è quello di promuovere e diffondere i film che non vengono proiettati nelle sale cinematografiche. Il punto di incontro che si crea tra i partecipanti e il pubblico favorisce il dialogo tra esperienze diverse.
Anche quest’anno organizzerete all’interno del Festival la mostra di Manifesti storici cinematografici?
Si, è diventato una nostra caratteristica e parte integrante del festival. Il pubblico ormai l’aspetta provando ad indovinare quale sia il tema della mostra. Quest’anno sarà dedicata al genere “Cappa & Spada” degli anni ‘50. Come sempre i manifesti provengono dalla collezione privata di Alberto e Sara Bruno.
Voi avete una giuria formata anche da stranieri, spiegaci come viene formata?
Qualche edizione fa mi venne i mente di creare un rapporto continuativo con i partecipanti stranieri… dopo aver scambiato tante mail con molti di loro ed in particolare con i registi che poi avevano vinto, mi dispiaceva perdere questa possibilità di continuare non solo il dialogo ma anche di scambiarci pareri su un campo che condividevamo. Così pensai di reclutare i registi vincitori della edizione precedente per formare una parte di giuria internazionale per l’edizione successiva… la cosa che non mi aspettavo è che tutti hanno accettato con entusiasmo questo ruolo.
Qual’è la grande novità per questa quinta edizione?
Già nella scorsa edizione si è aggiunto un importante partner, una società di distribuzione cinematografica, la Easy-Cinema rappresentata da Salvatore Scarico, che offrirà ai film vincitori nelle categorie lungometraggi e documentari un mandato di distribuzione.
Abbiamo saputo che detenete anche un altro primato con il vostro festival. Ce ne puoi parlare?
Si il premio speciale “Elvio Porta” alla migliore sceneggiatura istituito già dalla terza edizione subito dopo la scomparsa di questo maestro del cinema, uno dei massimi commediografi e sceneggiatori della nostra epoca. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente. Devo dire che ne andiamo molto fieri, visto che siamo stati sia i primi che gli unici a ricordarlo fin’ora. Solo quest’anno, Gianni Ciuffini regista e produttore, ha realizzato un bel docufilm in omaggio alla memoria di Elvio con le testimonianze di tanti artisti che hanno condiviso con lui momenti di lavoro.