Mesi fa, quando i nostri numeri erano decisamente diversi, pubblicai un articolo dove analizzavo “il problema” dei DLC, ovvero quei contenuti a pagamento che spesso sono veri e propri “pezzi mancanti” dei nostri giochi, “pezzi” che vengono puntualmente venduti separatamente. In realtà la situazione è più complessa. Al giorno d’oggi, a fronte dei prezzi dei videogiochi decisamente più alti rispetto a quelli delle scorse generazioni, ci troviamo spesso dinanzi a contenuti a pagamento di tutti i tipi, come le costosissime Season Pass (alcune costano fino a 40€!) che quasi mai contengono tutti i contenuti che usciranno per quel determinato gioco.
Basti pensare al caso paradossale di Dead Or Alive 5 le cui 4 (e ripeto 4) Season Pass contenenti costumi alternativi (alcuni molto belli a dire il vero), costano circa 90€ l’una. Per non parlare dei modelli commerciali free to play e pay for win, che a fronte di un gioco base spesso gratuito, dopo averci fatto “assaporare” il divertimento “ci costringeranno” a spendere tantissimi soldi con “microtransazioni” un odioso modello importato direttamente dal mondo mobile.
Il caso più eclatante è stato quello di Candy Crush Saga, un giochino italiano erede di Tetris e Puyo Puyo che, grazie alle microtransazioni, ha svuotato le tasche a tanti utenti mondiali riempiendo le tasche del produttore italiano che poi ha venduto tutto “a peso d’oro” agli americani.
Contemporaneamente negli ultimi anni il mercato dei PC da gioco è cambiato molto. I giochi per PC hanno prezzi decisamente più bassi , a parte le poche esclusive per Playstation 4, vengono pubblicati tutti i giochi per console (anche quelli giapponesi). XboxOne ha perso tutte le esclusive, che ricordo usciranno anche per Windows10. Lunico grande problema è la pirateria, assente su questa generazione di console,ancora molto diffusa. Per fortuna le console costano quanto una scheda grafica medio/alta per PC, ma avendo un hardware da PC (medio/basso a dirla tutta) si portano dietro tutte le pecche del mondo degli home computer (glitch,bug,fix,continue patch e tanto altro). A differenza dei Pc c’era il vantaggio di dover cambiare hardware ogni 4/5 anni, ma anche in questo caso le cose sono cambiate.
Microsoft ha chiuso la conferenza E3 col botto annunciando Xbox Scorpio, una versione più potente di Xbox One che debutterà a fine 2017. Secondo alcuni analisti di mercato, però, l’annuncio di Scorpio è stato troppo prematuro e potrebbe rappresentare un problema per le vendite di Xbox One S ( la versione compatta e con supporto 4K in uscita in questi giorni). A più di 20 anni di distanza sembra ripetersi l’ harakiri di Sega che nel 1993 lanciò l’espansione 32x per Megadrive e dopo pochi mesi la sua prima console a 32bit: il Saturn.
Alcuni analisti di mercato si sono chiesti “che senso ha comprare Xbox One o Xbox S se tra poco più di 12 mesi uscirà una console con un hardware decisamente più potente?”. Senza tralasciare il fatto che Xbox Scorpio potrebbe diventare obsoleta nel giro di due anni. Nel frattempo Sony ha confermato l’esistenza della PlayStation 4 Neo che avrà il supporto (non nativo) 4K e un hardware migliorato. Questa Next Generation 1.5, insieme alla confusione di Nintendo che non ha ancora deciso che cosa sarà il Nintendo Nx , forse dimostra che nei prossimi anni le console potrebbero scomparire definitivamente.