Film LGBTQA+ (inedito in Italia)
Homme au bain è un film di genere drammatico del 2010 diretto da Christophe Honoré con François Sagat e Omar Ben Sellem.
Produzione: Francia.
TRAMA: nella periferia di Parigi in uno squallido appartamento si rompe il rapporto fra Emmanuel e Omar, che decide di partire per New York. Emmanuel, star del porno, inizia ad avere una serie di relazioni sessuali, a pagamento o per noia o piacere, non riesce a farsi una ragione della fine della sua storia. Decidere se lasciare il loro appartamento diventerà fondamentale nella sua vita
Solo in lingua originale senza alcun sottotitolo, ma va bene così, è un film in cui i dialoghi pesano poco, e vale molto la fisicità dei protagonisti, le loro azioni. Recuperato su un sito porno, non vi è traccia in streaming e pay tv. Peccato perché è un piccolo gioiellino crudo e compulsivo. Violento senza l’uso della forza fisica.
Sagat in pratica interpreta se stesso, la recitazione sta tutta negli sguardi e nel fisico, spesso esibito come merce di scambio. Non ha nulla a che fare con la pornografia. È un film decisamente drammatico!
Un uomo allo sbando, sempre in movimento, la nudità necessaria ma credo simboleggi la sua vulnerabilità nel mondo. La solitudine di un numero primo. Il sesso come forma di comunicazione al di là delle parole, magari difficili da trovare, la mancanza di affetto, la rabbia sfogate con il corpo. Il protagonista si lascia andare dimostrando noncuranza per se stesso, come per punirsi quasi per la perdita dell’ amore. Omar invece ha un atteggiamento più tranquillo, non soffrendo di senso di abbandono o di dipendenza emotiva
Non si sa mai cosa il protagonista potrebbe fare, i rapporti sessuali apparentemente costrittivi di Emmanuel potrebbero essere una reazione all’abbandono da parte del partner. La macchina da presa -a volte una telecamera mobile- lo segue (insegue) come un essere umano per spiarlo. I dialoghi -a volte coperti da rumori di fondo- sembrano discussioni spontanee e non prese da un copione. Gli altri protagonisti, a differenza di Emmanuel, sembrano aver trovato nella loro esistenza una laconica pace, forse accettano (o forse subiscono) la loro vita così com’è?
Il regista sembra imbattersi in queste due vite e le segue svelando quello che succede.
Senza colpi di scena e senza lacrime
Homme au bain (titolo ispirato al quadro omonimo di Gustave Caillebotte)