Nel corso degli ultimi quarant’anni, la società è letteralmente mutata. Eppure, nonostante ciò, esistono ancora tanti falsi miti che, seppur meno ricorrenti rispetto al passato, persistono ancora nell’immaginario collettivo, in particolar modo in una società, come quella italiana, apparentemente conservatrice.
Com’è cambiata la figura della donna negli ultimi lustri, in accezione squisitamente positiva, è un dato evidente e testimonia l’emancipazione della nostra società, ormai prossima al pieno raggiungimento di una “parità dei generi” neanche lontanamente ipotizzabile fino a qualche decennio fa. Nonostante ciò, continuano ad essere presenti errate credenze in merito a come le donne vivono la propria sfera sessuale, un retaggio di una società maschilista che via via sta fortunatamente svanendo.
Le donne snobbano il mondo dell’intrattenimento per adulti
Nella discussione sui falsi miti riguardanti le donne e la sessualità si tende spesso a propagare idee errate o stereotipi senza fondamento, anche in merito al rapporto tra le donne e l’intrattenimento per adulti. Al riguardo è importante segnalare che questo settore – spesso con strumenti diversi rispetto alla pornografia, e a questo proposito possiamo citare gli audio erotici di Ninalove – trova consenso non solo tra il pubblico maschile ma anche tra quello femminile
L’eros patinato e non volgare, d’altro canto, attrae sensibilmente il gentil sesso, decisamente portato ad un approccio celebrale fine ed elegante verso il mondo del sesso. Fantasticare, immaginare di poter vivere situazioni coinvolgenti dal punto di vista mentale, è una necessità che ricorre frequentemente nella mente di una donna.
Certo, non solo di fantasie vive l’universo femminile. E l’aumento delle donne che visionano filmati hard al fine di poter appagare il proprio benessere intimo, è letteralmente aumentato grazie all’avvento di internet. Bisogna sfatare, quindi, anche un altro falso mito, ovvero che le donne non guardano film per adulti, anche se la scelta è decisamente più sofisticata e raffinata rispetto a quella dell’uomo.
Al gentil sesso non piace l’autoerotismo
Quanto fin qui scritto fa ben comprendere come sia totalmente falsa un’altra errata credenza: alle donne non piace l’autoerotismo. Secondo alcuni studi, infatti, la maggior parte delle donne lo adora, vede in esso uno strumento fondamentale per conoscere meglio il proprio corpo, trovare piacere e comprendere come poter raggiungere l’orgasmo, fattore di estrema importanza anche durante la vita intima col proprio partner.
Non stupisce in alcun modo come nel corso degli ultimi anni si sia registrato un autentico boom nella vendita dei sex-toys dedicati al mondo femminile, che rappresentano oltre il 70% del fatturato del settore. Internet, in tal senso, ha reso estremamente più semplice l’approccio delle donne all’industria dell’autoerotismo, grazie alla possibilità di poter ricevere gli oggetti richiesti nel più totale anonimato.
La donna è preda
Le donne, quindi, manifestano la necessità di soddisfare le proprie esigenze come, se non più, degli uomini. Anzi, uno studio scientifico ha dimostrato quanto le donne patiscono più degli uomini la cosiddetta “routine di coppia”: il desiderio della donna nei confronti del partner cala dopo circa due anni, mentre quello dell’uomo decrementa dopo un lustro e mezzo circa.
Una differenza piuttosto spiccata che spinge la donna a cercare altrove l’appagamento delle proprie necessità intime, anche nel caso in cui il rapporto col partner sia armonico sotto tutti gli altri punti di vista. La donna non è “preda” ma bensì “cacciatrice” a tutti gli effetti, anche se spesso finge di recitare il primo ruolo per poter ottenere ciò che va cercando.
E’ da sfatare, quindi, anche il falso mito della donna “preda”, soprattutto in un’epoca, come l’attuale, dove la possibilità di poter effettuare qualche “scappatella” è aumentata esponenzialmente grazie alla grande rete telematica, che consente, qualora lo si desiderasse, di poter conoscere altri partner nel riserbo più assoluto.