Sono cinque i finalisti della 19/a edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel segno del giornalista e scrittore fiorentino.
Cal Flyn per “Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano” (Blu Atlantide), Paolo Giordano per “Tasmania” (Einaudi), Pierre Sautreuil per “Le guerre perdute di Jurij Beljaev” (Einaudi), Mikhail Shishkin per “Russki Mir: guerra o pace?” (21lettere) e Zerocalcare per “No Sleep Till Shengal” (Bao Publishing).
“Ancora una volta – commenta Angela Terzani, presidente della giuria – abbiamo cercato di candidare al Premio opere che ci aiutino a comprendere, nella loro complessità umana, oltre che storica e politica, le questioni di maggiore attualità nel mondo”.
Il vincitore sarà annunciato a inizio aprile e sabato 6 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine) sarà l’atteso protagonista della serata-evento per la consegna del Premio, appuntamento centrale dell’edizione 2023 del Festival vicino/lontano, in programma a Udine dal 3 al 7 maggio.
Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano di Cal Flyn
Dove l’umanità scompare, la natura prospera. Una piccola speranza si nasconde nei luoghi più devastati del pianeta, e ha la forma di un germoglio verde nato sul cemento, dell’inaspettato ronzio di un insetto, del colpo di coda di un pesce che si inabissa in un lago velenoso. Dalla Chernobyl post-nucleare alle più remote isole scozzesi, passando per gli avamposti industriali di Detroit e le sue case abbandonate, le montagne della Tanzania e i grandi fiumi inquinati degli Stati Uniti, fino alla martoriata Verdun e alle regioni minerarie della Scozia, Cal Flyn traccia la sua personale topografia delle isole dell’abbandono. Nella devastazione che il progresso umano e tecnologico lascia dietro di sé la vita riprende a poco a poco il suo dominio sulle cose, mostrandoci da un lato la transitorietà dell’impatto dell’uomo sulla Terra e dall’altro la speranza di una natura che torni in possesso di ciò che le è stato tolto. Reportage brillante sul futuro che ci aspetta, e racconto di un nitore cristallino dei luoghi più remoti del pianeta, Isole dell’abbandono è lo straordinario resoconto degli errori dell’umanità, dell’indistruttibilità della vita e del nostro rapporto con l’ambiente che ci ospita.
Tasmania di Paolo Giordano
Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un’altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo – e del nostro pianeta. La magia di Tasmania, la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Cosí persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l’apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori più interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura.
Le guerre perdute di Jurij Beljaev di Pierre Sautreuil
Sautreuil con la storia di Jurij ripercorre gli ultimi trent’anni di storia russa, dal crollo dell’Unione sovietica alle mai sopite aspirazioni imperiali sempre piú imbevute di nazionalismo sovranista.
Le guerre perdute di Jurij Beljaev attraverso il ritratto di un personaggio tragicamente unico e allo stesso tempo «banale», a suo modo tipico prodotto del disfacimento di un impero, mediocre come spesso è mediocre il male, è una discesa nei territori piú neri d’Europa, dal Donbass a Mosca, dalla Bosnia alla Cecenia.
Dall’autore di fama mondiale, unico ad aver vinto tutti e tre i maggiori premi letterari russi, vincitore del Premio Strega Europeo 2022 con Punto di fuga, ecco l’ultima opera di Mikhail Shishkin.Per un approfondimento di alcune moderne dinamiche della Russia, un insolito punto di vista ci viene offerto da questi saggi del russo Mikhail Shishkin, che ha vissuto in prima persona un periodo storico ricco di stravolgimenti. Nato nel 1961 e cresciuto nel centro di Mosca, figlio di un’insegnante di letteratura e di un ingegnere civile, l’autore dissidente oggi vive in Svizzera.I suoi libri sono tradotti in oltre trenta lingue.Suoi articoli sono comparsi sul New York Times, il Wall Street Journal, il Guardian, Le Monde…Pensavate che il popolo russo fosse riconoscente a Gorbaciov? Nemmeno per sogno, e sapete perché? Perché non è stato un vero Zar. Uno con la Z maiuscola.
No Sleep Till Shengal di Zerocalcare
Nella primavera del 2021 Zerocalcare si reca in Iraq, per far visita alla comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde, e documentarne le condizioni di vita e la lotta. Il viaggio si rivela difficile perché più volte la delegazione italiana viene respinta ai vari check point controllati dalle diverse forze politiche e militari che si spartiscono il controllo del suolo iracheno. Questo libro a fumetti è la fotografia di un momento geopolitico preciso, in cui un manipolo di persone si oppone allo strapotere di chi chiama “terrorismo” ogni tentativo di resistenza, mentre gli assetti di potere cambiano lentamente, e il sogno del confederalismo democratico in un pezzetto troppo spesso dimenticato di Mesopotamia rischia di svanire per sempre, nell’indifferenza assordante dell’occidente.
Una lunga testimonianza a fumetti, con i toni di grigio di Alberto Madrigal.