Il musical spesso può sembrare una reliquia di tempi andati del cinema hollywoodiano, ma rimane un genere che riesce a mostrare l’abilità dei film di creare storie che si muovono senza catene tra realtà e fantasia. I peggiori esempi vengono da registi che danno troppa libertà a musica, colore e movimenti; ma i migliori musical trascendono gli artifici e integrano le canzoni nel film naturalmente, trasformandole in espressione delle emozioni più sincere e senza veli dei personaggi. Il musical offre infinite possibilità, ma il successo di un musical richiede ottime competenze tecniche in tutti e tre i suoi campi principali: regia, musica e danza. E un anno dopo l’Oscar a La La Land e poco prima dell’uscita nelle sale del seguito del cult Mamma Mia! Senzalinea esplora con voi i musical più belli e importanti di sempre.
5) Il re leone (1994)
regia: Roger Allers e Rob Minkoff
Questo capolavoro del Rinascimento Disney, il decennio 1989-99 dove i classici sono stati pubblicati, rimane tutt’oggi uno dei più bei film della storia e il film d’animazione con più incassi (vicino al miliardo di dollari). Ispirato ad Amleto di Shakespeare, questo film di formazione sahariano funziona perché rimane alla larga da qualsiasi cliché per concentrarsi più sull’empatia con i bambini. La colonna sonora, composta da Hans Zimmer, insieme alle canzoni composte da Elthon John con i testi di Tim Rice, hanno tutti contribuito alla grandiosità del film, vincendo l’Oscar per miglior colonna sonora e miglior canzone originale con Can you feel the love tonight, che è considerato addirittura un classico di John. Il film ha anche vinto ben tre Grammy, un remake in Broadway e siamo in attesa di un remake live-action con Donald Glover e Beyoncé, pur sapendo che difficilmente potrà competere.
4) West Side Story (1861)
regia: Robert Wise e Jerome Robbins
Un film nato prima di molti di noi e che probabilmente vivrà anche di più, West Side Story si apre con una delle inquadrature più iconiche di New York. Questa storia d’amore (anch’essa ispirata a Shakespeare) racconta la storia di questa coppia incastrata tra due gang rivali: i Jets e gli Sharks. Un membro di una gang si innamora della sorella del suo rivale e i problemi prendono forma in coreografie elaborate tra i vicoli di New York. West Side Story è un film essenziale, perché si staglia sullo sfondo vividamente reso dell’Upper West Side, un posto irreale, dove ogni mattone e ogni goccia di vernice sembrano toccate dall’amore di Tony e Maria. O anche semplicemente perché Rita Moreno riesce a nascondere ogni difetto del film, con una performance che esplode di vitalità al punto da rendere tutto il mondo circostante altrettanto vivo.
3) The Blues Brothers (1980)
regia: John Landis
Chi non ha mai visto questa stravagante coppia di fratelli vestiti in nero? Jake & Elwood Blues sono in realtà nati come sketch musicale per Saturday Night Live. Da lì, la scalata al successo che li ha prima condotti ad aprire ai Grateful Dead e che li hai poi portati al film. I Blues Brothers sono un’icona comica, un’icona per i musicisti e gli appassionati di musica. Durante il film ci saranno presenze stellari ad accompagnare i pezzi, come Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown e John Lee Hooker. I Blues Brothers verranno mandati in una missione per conto di Dio tra neo-nazi, ex armate di bazooka e polizia, a recuperare la loro vecchia band per poter alzare soldi sufficienti per salvare l’orfanotrofio in cui sono cresciuti
2) The Rocky Horror Picture Show (1975)
regia: Jim Sharman
Rocky Horror Picture Show è il cult, il musical dei musical, e ancora al giorno d’oggi ispira versioni live nei teatri di tutto il mondo che cercano di ricreare l’inquietante vita all’interno della villa del Dr. Frank N. Furter. Qui, a seguito di problemi con la macchina, una coppietta ingenua rimane bloccata per la notte. Parodia del Frankenstein originale e dell’horror in generale, il film appena uscito fu aspramente criticato per la troppa libertà sessuale, per trattare troppo apertamente temi come l’omosessualità e la transessualità e per la costante irrisione delle norme socio-sessuali del tempo. Canzoni catchy, bizzarrie e stranezze e uno scienziato pazzo trans vi accompagneranno per tutto il film.
1) Cantando sotto la pioggia (1954)
regia: Gene Kelly e Stanley Donen
Le note più amate della storia del cinema devono essere per forza quelle dell’omonima canzone del musical più iconico di sempre. Non c’è niente che Hollywood ami di più che un film che parla di se stesso e Cantando sotto la pioggia non ha solo alzato gli standard, ma li ha resi irraggiungibili. Noto per le sue iconiche scene di ballo con gli ombrelli, questo film cattura il cambio repentino dell’industria di Hollywood dal cinema muto al sonoro, dove due attori di cinema muto entrano a far parte del cast di un musical. Cantando sotto la pioggia non può mai appartenere a un altro tempo, perché a tutti piacerebbe avere un po’ del romanticiscmo di Don, la determinazione di Kathy e la gioia di vivere di Cosmo.