Sangue, sudore e talvolta lacrime.
Un ring molleggiato, due o più uomini in mutande che lottano (?). Merchandising, fans e copioni da recitare. Il wrestling è un grande business, una parata sportiva (figurativa) che attira milioni di persone. Una disciplina o un lavoro più che uno sport, che il sogno americano elegge a mito. Uomini taurini dall’aspetto cattivo.
Oggi si parla spesso della quota gay nelle discipline sportive, e io, dopo aver visto su Prime Cassandro, il film sul primo wrestler gay ho fatto una ricerca per capire “quanto” LGBTQA + c’è su quel ring. Di primo impatto, distratti dagli stereotipi sui gay delicati e poco inclini alla violenza verrebbe da dire: nulla. E invece….
Per inciso: Cassandro è un film diretto da Roger Ross Williams con protagonista Gael García Bernal che narra la storia di Saùl Armendàriz, un wrestler gay principiante da El Paso, che diventa una star internazionale dopo aver creato il personaggio di Cassandro, stravolgendo non solo il mondo del wrestling macho ma anche la sua stessa vita. Il nome è preso dal protagonista di una soap amata dalla madre del protagonista. Costumi luccicanti, stivali al ginocchio e tanto make up, e qui nulla di strano, il look e la cura del dettaglio è parte fondamentale dello show wrestling. Il film però (trattasi di una storia vera e drammatica) ha il potere di incollare il pubblico in una storia anni 80 di rivincita personale e sportiva, dal comig out fino all’ arrivo dei primi successi sul ring, il personaggio di Cassandro cresce e di pari passo la sua autostima e sicurezza. Il ring è il suo palcoscenico e non tutti i gay da bambini sognano di emulare Madonna. Cassandro è un film “a parte” che ci introduce in un mondo (quello gay wrestler finora nascosto)
Entusiasta faccio una ricerca e trovo varie storie.
Se andate a farvi un giretto su wikipedia scoprirete che si esiste una lista di atleti gay -una trentina ad occhio – e due terzi sono donne.
Di pochi mesi fa il coming out della star Bulk Bronson che si è dichiarato bisessuale.
Anthony Bowens è un bellissimo ragazzo oltre che un grande campione, è uno dei pochi gay dichiarati della WWE, ossia la federazione del wrestling. Bowens lo scorso anno ha trionfato in un grande evento svoltosi qui in Europa. Ha gareggiato sul ring al fianco di Max Caster, con cui fa coppia. I due si chiamano “The Acclaimed”. Suo malgrado ha abbracciato il ruolo di icona sportiva LGBTQA+.
Sonya Deville è stata la prima ragazza a fare coming out come lesbica.
Sonny Kiss è una campionessa, si identifica come genderfluid, preferisce che ci si rivolga alla sua persona al femminile. È quindi una lottatrice nonché ballerina, infatti nei suoi show sembra più una ballerina intenta in una coreografia che una lottatrice.
E la W.W.F.? Dal sito ufficiale della federazione -facendo una ricerca- scopro un mondo ormai aperto alla quota LGBTQA+. Sul sito varie foto dei lottatori ( gay e non) accompagnate dalla frase: WWE SUPPORT LGBTQA+ RIGHTS.
Un mondo in evoluzione!