Napoli è una città che da sempre riesce ad omaggiare e a ricordare, in maniera unica al mondo, le donne e gli uomini che hanno contribuito e contribuiscono a rendere grande il suo nome. È come una madre che, appunto, celebra e si fa vanto dei talenti da sé generati e, ovviamente, tra questi, non ricomprende solo quelli che si possono definire figli naturali, ma anche quelli, per così dire, adottivi. Un esempio in tal senso, arriva proprio dallo scorso 25 giugno, quando, all’esito di una petizione online, è stata conferita la cittadinanza onoraria ad Alberto Angela. Il noto paleontologo, conduttore e divulgatore culturale del piccolo schermo – figlio dell’altrettanto celebre Piero Angela – è stato, difatti, insignito di tale riconoscimento, dato il rapporto molto intenso che lo lega al capoluogo campano, il quale è stato da lui raccontato nelle sue sfaccettature più vere e significative.
“Alberto Angela ha colto l’umanità di una città che è insieme Inferno, Purgatorio e Paradiso. Non è mai stata una lettura superficiale né improntata al folklore. Alberto Angela è riuscito a cogliere la complessità di Napoli con la comprensione dello scienziato, la pazienza dello storico e la sensibilità dell’uomo di cultura”. Queste sono state le parole del sindaco de Magistris durante la cerimonia, avvenuta nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino.
Enorme è stata l’emozione e la commozione per il conduttore, il quale non ha mancato di esprimere ancora una volta il suo amore immenso per Napoli e i suoi cittadini. “Abbiamo sempre fatto un lavoro sincero, vero, trasparente, perché la città ha questo volto. Devi entrare a Napoli per conoscerla – ha aggiunto – ho compreso, negli anni, il suo vero volto che sono le persone”.
Ci uniamo anche noi alla gioia per questa notizia e questa onorificenza riconosciuta. A dire il vero, in una programmazione televisiva che, di anno in anno, diventa sempre più scadente e prona alle logiche della commerciabilità, il presentatore di “Ulisse” e “Passaggio a Nord-Ovest” rappresenta realmente una piacevole nota discordante, di notevole spessore. Con il suo garbo, la sua eleganza e la sua chiarezza espositiva, egli entra nelle case degli italiani offrendo un prodotto di intrattenimento interamente incentrato sulla trasmissione della conoscenza. E gli ascolti che ogni sera ottiene sono tutt’altro che trascurabili, a riprova del fatto che – contrariamente a ciò che si possa pensare – investire sulla cultura paga e la televisione, forse, dovrebbe porsi in maniera meno ossimorica rispetto ad essa.
“La bellezza salverà il mondo” sosteneva, tra gli altri, Dostoevskij, secondo quel concetto che affonda le sue radici fin dall’antichità; magari – giocando e alludendo pure al ruolo di sex-symbol che ormai i social gli attribuiscono – Alberto Angela, in un certo senso, con i suoi contenuti dal carattere sublime ed importante, riuscirà a redimerci dalla china sempre più trash dei nostri palinsesti, specchio della nostra società.