Commentare le partite del Napoli è ormai un esercizio difficile e noioso: le gare finiscono per essere tutte orrendamente uguali ed anche il finale riserva sempre amare sorprese.
Anche ieri sera ad Udine, in una cornice di enorme malinconia nel ricordo di cosa aveva rappresentato questa partita un anno fa, un Napoli brutto, lento, senza “garra” ha buttato via altri due punti, regalando la prima gioia personale anche al carneade Success (in gol dopo un anno) che si va ad aggiungere ad una lunghissima serie di miracolati. Solo nelle ultime tre gare, Di Lorenzo e compagni hanno permesso ad attaccanti dalle polveri allagate di centrare il bersaglio: Cerri e Abraham ringraziano sentitamente.
Il primo tempo è di una bruttezza davvero rara. L’Udinese è mediocre a non fa tre passaggi di fila, mentre il Napoli di passaggi di fila ne fa a decine senza mai avvicinarsi nemmeno per caso alla porta friulana.
Del resto l’assenza di Kvara non aiuta e ancora meno lo fa Lindstrom, impresentabile forse non solo per colpa sua.
Nella ripresa la gara si accende (si fa per dire) e il solito Osimhen prima porta in vantaggio i suoi con un bel colpo di testa su assist di Politano e poi si vede annullare il raddoppio dal Var per offside, dopo una bella azione di Lobotka.
Lo slovacco è davvero uno dei pochi a salvarsi, insieme al già citato bomber nigeriano.
Il resto è davvero avvilente.
Difesa molle con Di Lorenzo che continua a giocarle (si fa per dire) tutte: Olivera spinge poco e i due centrali sudano freddo ogni qualvolta gli avanti udinesi, non esattamente due cecchini, si avvicinano all’area.
A centrocampo, detto di Lobotka, Anguissa gioca a ritmi da calcetto del giovedì sera e Cajuste fa quel che può, che è davvero poco.
Sta di fatto che durante i minuti di recupero, il già citato Success fa pari in mischia, con Ostigard fermo e rampante come una giostrina dell’Edenlandia.
Non ci vogliamo nemmeno dilungare sui mancati/sbagliati cambi di Calzona, sulle sue assurde conferenze post gara, tanto, tempo tre settimane, e ci libereremo anche di lui.
Così come vorremmo liberarci di tanti degli ex Campioni di Italia che hanno infangato con una stagione balorda il Campionato del post scudetto.
L’attesa è tutta nella scelta del nuovo tecnico, tanto sembra chiaro che anche la qualificazione all’Europa che non conta è argomento di cui i calciatori si disinteressano totalmente!!