Febbraio in Italia è sicuramente il mese del Carnevale. Ogni città è invasa da maschere e coriandoli, luci e colori che creano un’atmosfera di festa unica. Le origini del Carnevale sono antichissime e risalgono ai Saturnali romani che si celebravano in onore del nuovo anno, ma anche ai Lupercalia e alle Dionisiache.
Tuttavia l’etimologia del termine carnevale deriva, con ogni probabilità, dal latino carnem levare, un’espressione popolare che stava a indicare il banchetto che si teneva l’ultimo giorno subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Nel calendario liturgico cattolico-romano è collocato tra l’Epifania (6 gennaio) e la Quaresima: una festa caratterizzata da uno smodato godimento, abbondanza di cibo, bevande e piaceri sensuali. Era una concessione fatta alle classi meno abbienti, caratterizzata dal temporaneo sovvertimento dell’ordine sociale, momento in cui gli schiavi potevano considerarsi uomini liberi e comportarsi di conseguenza, eleggendo ad esempio un Princeps (caricatura della classe dominante) al quale affidavano ogni potere. Vestito con capi sgargianti e una maschera, rappresentava la personificazione di una divinità degli inferi (Saturno o Plutone) preposta alla custodia delle anime dei defunti e protettrice dei raccolti.
Anche nel Medioevo, il Carnevale continua a garantire l’allegria e la sospensione delle regole e della morale comune. Gli uomini vestivano abiti femminili, i ricchi si travestivano da poveri, perché secondo un’antica tradizione semel in anno licet insanire: è lecito essere folli una volta l’anno!
Il Rinascimento sembra segnare un periodo di grande fortuna per il Carnevale. Le persone di diversa estrazione sociale partecipavano in massa a feste sfarzose e spettacoli organizzati per il divertimento di tutti. Particolarmente famose erano le mascherate su carri, chiamate trionfi, accompagnate dai canti carnascialeschi e circondati da persone in costume, organizzate a Firenze da Lorenzo de’ Medici. Nell’antica Roma, invece, il trionfo veniva offerto a un generale che tornava in patria dopo aver conseguito un’importante vittoria e consisteva in un corteo cittadino formato dalle truppe vittoriose con a capo il triumphator: il trionfatore.
Nel 1600 il Carnevale si rinnova grazie alla Commedia dell’Arte, spettacolo teatrale in cui i personaggi usavano maschere e costumi che rappresentavano un determinato carattere e un tipo di personaggio: Arlecchino-servitore, Pantalone-padrone, Balanzone-sapiente fanfarone. Questi personaggi ereditavano dal Carnevale il gusto per lo scherzo, il travestimento e la battuta, mentre il Carnevale, a sua volta, assorbiva i loro costumi tipici.
Oggi Il Carnevale è la festa più divertente dell’anno, apprezzata da grandi e piccini o, più in generale, da tutti coloro che desiderano abbandonare il consueto ordine per festeggiare il caos. Nonostante abbia perso nel tempo il suo senso sacro, resta una festa sentita in Italia e nel mondo. Elemento costante di un Carnevale che si rispetti, oltre ai carri allegorici grotteschi, maschere, coriandoli e stelle filanti, è il cibo: chiacchiere, frittelle, castagnole.
Fra le sfilate che percorrono le vie di tutta Italia, possiamo ricordare il Carnevale di: Venezia, Viareggio, Fano, Ivrea, Acireale, Putignano e quelle della Campania.
- Il Carnevale di Venezia fu istituito dalle oligarchie della città per concedere alla popolazione un periodo dedicato al divertimento e ai festeggiamenti. La sua caratteristica dominante è il mascheramento, nato per annullare ogni forma di appartenenza sociale, sessuale o religiosa. Oggi il carnevale di Venezia è una suggestiva festa popolare considerata unica per la sua storia, le atmosfere e i travestimenti. Durante le due settimane di Carnevale, nella Laguna si possono assistere a numerosi manifestazioni di piazza ed eventi di ogni tipo: feste private e balli in maschera all’interno dei grandi palazzi veneziani. Tra i momenti di maggiore fascino, ricordiamo lo spettacolare Volo dell’Angelo, anch’esso legato alla tradizione (il primo ad effettuarlo fu un acrobata turco nella metà del 1500), il quale prevede che un artista in carne ed ossa, assicurato ad un cavo metallico, effettui la sua discesa sulla corda dal Campanile di San Marco verso il Palazzo Ducale.
- Un altro famoso carnevale è quello storico d’Ivrea, cittadina piemontese in provincia di Torino. Si tratta di una delle feste più antiche del mondo, istituzionalizzata nel 1808 e famosa per la suggestiva Battaglia delle arance. Il carnevale rievoca infatti la guerra civile scoppiata tra i popolani e le truppe reali all’indomani dell’uccisione dell’odiato tiranno Raineri di Biandrate da parte della Mugnaia. La battaglia prevede che squadre di aranceri a piedi (ossia il popolo) difendano le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l’esercito) a colpi di arance (che rappresentano le frecce), mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che distribuisce dolci e regali alla popolazione. Inoltre, alla sfilata tradizionale lungo le vie cittadine nei tre giorni di carnevale, partecipano carri, gruppi folcloristici e bande musicali che provengono dalle altre regioni italiane e da diversi paesi europei.
- In Toscana si festeggia invece il carnevale di Viareggio, uno dei più importanti e apprezzati al mondo (l’edizione del 2011 ha visto partecipare alla sfilata 325.000 persone). Nato nel 1873 come manifestazione in maschera di ricchi borghesi scontenti di pagare tasse troppo alte, nel corso degli anni la sua caratteristica principale sta nei grandi, colorati e movimentati carri allegorici che sfilano lungo la passeggiata a mare viareggina e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta dei big della politica, della cultura o dello spettacolo. Carri straordinari sempre più complessi e movimenti ed effetti scenografici grandiosi, che ogni anno mostrano un esempio del perfetto connubio tra le capacità artistiche delle maestranze toscane e la padronanza delle tecnologie.
- Nella città di Fano, nelle Marche, si festeggia un’antichissima festa. Qui il carnevale ha almeno 3 elementi originali: il lancio di dolciumi sulla folla dai carri allegorici, il caratteristico El Vulon: una maschera che rappresenta la caricatura dei personaggi più in vista e la musica Arabita. la sfilato/corteo è accompagnato dalla banda musicale i cui strumenti sono barattoli di latta, caffettiere, brocche.
Spostiamoci ora al Sud Italia rispettando la collocazione geografica, troviamo la Campania, Puglia e Sicilia.
- In Campania troviamo 8 località: Agropoli, Striano, Caiazzo, Capua, Maiori, Palma Campania, Saviano e Villa Literno. Ma tra tutti questi, quello più noto è quello di Saviano. La manifestazione carnevalesca di Saviano è nata recentemente, nel 1979, quando dalle strade di Sant’Erasmo si mosse il primo carro, quello di Masaniello. Da quell’anno il carnevale è cresciuto trasformandosi in un evento di importanza nazionale. Insieme agli sfarzosi carri, prendono vita anche gli elementi folkloristici quali fucaroni, tammurriate, zeze e quadriglie. La parata è caratterizzata da costumi scintillanti, balli di gruppo ed elaborate coreografie, mentre ogni rione, che partecipa con il proprio carro, alterna momenti di folklore e gastronomici.
- Anche la Puglia è la regione italiana con il maggior numero di manifestazioni carnascialesche: da Massafra a Gallipoli, da Dauno a Manfredonia, senza dimenticare il Carnevale Terranovese a Poggio Imperiale. Tuttavia una piccola divagazione la merita il Carnevale di Putignanonella Valle d’Itria, il più lungo in assoluto. La data di inizio è il 26 dicembre e finisce il martedì grasso. Qui oltre alle tante manifestazioni, i magnifici cortei in maschera e i fantasiosi carri di cartapesta si può assistere anche alla suggestiva Festa delle Propaggini, in cui per diverse ore di fila, decine di poeti dialettali si alternano sul palco della piazza cittadina per declamare versi satirici in rima.
- Per quanto riguarda le isole, è la Sicilia a vantare una delle più ricche tradizioni del carnevale. Da annoverare tra i più importanti quello di Acireale, in provincia di Catania, risalente alla fine del Cinquecento – anticamente accompagnato dalle battaglie con gli agrumi – e attualmente famoso per le sfilate di carri allegorici e per gli imponenti carri infiorati. Il più antico in assoluto è il Carnevale di Sciacca, le cui origini si fanno risalire al periodo romano. Rinomato per la bellezza delle sue opere in cartapesta realizzate da maestri ceramisti locali, è caratterizzato da sfilate di bellissimi carri allegorici, che percorrono l’antico centro della città accompagnati da gruppi mascherati che danno vita a coreografie realizzate sulle note di musiche a tema. Ogni anno questo carnevale si conclude con un rogo nel quale il re del Carnevale Peppe Nappa e il suo carro vengono bruciati.