Passando per la parte alta di Corso Umberto o per Piazza Garibaldi, a chi di noi non è capitato di incontrare delle persone, per lo più turisti, intente a giocare al famoso gioco delle tre campanelle? In realtà, come in molti conoscono, il suddetto gioco è, a tutti gli effetti, una truffa – una delle più antiche – e gli abili truffatori si organizzano tra di loro, allestendo persino una panca mobile. C’è da specificare che questo fenomeno non avviene solo a Napoli, ma è riscontrabile pure in altre città a forte vocazione turistica e, ovviamente, si tratta di un reato (articolo 110 del codice penale e articolo 4 comma 1 della Legge 401/89). Ebbene, come abbiamo appreso da diverse testate giornalistiche, lo scorso 26 aprile, dopo molteplici segnalazioni da parte sia di turisti che di cittadini, sono stati fermati e identificati, nei pressi della Stazione Centrale, tre uomini, con precedenti penali, dediti a mettere in atto questo raggiro. Essi sono stati appunto denunciati per esercizio illecito di gioco d’azzardo e il loro materiale è stato posto sotto sequestro. A dire il vero, già qualche giorno prima, era stata individuata anche un’altra banda di quattro soggetti, sempre nella stessa zona.
A questo punto, vediamo, quindi, nello specifico le modalità di attuazione di questa truffa, in modo che, magari, qualche nostro lettore possa essere messo in guardia ed eviti così di essere adescato e di cascarci. In genere, le squadre di delinquenti che organizzano questa messa in scena sono composte da tre o cinque persone: il conduttore, ovvero colui il quale gestisce il gioco e muove con abilità i campanelli (o bicchieri); i complici, i quali, spacciandosi per turisti, fingono di sfidare il conduttore e di vincere dei soldi; i pali che segnalano l’arrivo di eventuali forze dell’ordine.
Il conduttore dispone su di un tavolinetto tre campanelli e una biglia e, richiamando con fare affabile l’attenzione dei passanti, li sfida, puntando del denaro, a individuare sotto quale campanello si trovi la pallina, dopo aver mosso velocemente e in sequenza gli oggetti. In realtà, però egli, con abilità, inganno ottico e destrezza, riprende in mano e nasconde la biglia, cosicché, invero, se si alzassero tutte e tre le piccole campane, essa non sarebbe sotto nessuna di loro – in ciò è aiutato pure dalla confusione e dalla distrazione che i complici generano attorno ai malcapitati di turno -. Quando le vittime iniziano ad insospettirsi, spesso, colui che conduce mostra la pallina sotto un’altra campana per avvalorare la veridicità della mossa o, persino, concede qualche vittoria, reinvestendo i soldi subdolamente spillati in precedenza.
Si tratta, con buona evidenza, di un tranello elementare e alquanto sciocco, eppure, a farsi prendere per i fondelli, sono ancora in tanti, specie tra visitatori più avanti con l’età e provenienti da altre parti del mondo. Gli stessi, nella maggior parte dei casi, poi, mentre sono applicati nella scommessa, vengono pure spogliati del portafoglio o di altri oggetti di valore. Diciamo che non è una cosa particolarmente edificante, anzi è piuttosto indegna e non offre una buona immagine a chi arriva.
Raccomandiamo, in conclusione, massima prudenza e di rivolgersi alla Polizia o ai Carabinieri. Ribadiamo, ancora una volta, infatti, che si tratta di un illecito nel quale è addirittura configurabile una forma di associazione a delinquere.
Ps. Per chi volesse approfondire, esiste, con delle varianti, anche il gioco delle tre carte.