All’ultima spiaggia in infradito e costume: il Napoli di Calzona si fa umiliare a domicilio dall’Atalanta, giocando senza testa e senza voglia, come cantava Irene Grandi, quella che doveva essere una gara fondamentale per tenere accesa la fiammella di speranza Champions.
Che gli azzurri fossero con la testa rivolta a casatiello e uova pasquali lo si era intuito già dal riscaldamento, ma la rete del vantaggio di Miranchuk, giunta dopo venticinque minuti di nulla cosmico, ha lasciato basiti persino i giocatori atalantini, che non hanno avuto neanche la forza di festeggiare.
La serie incredibile di errori inanellati da Rrahmani, Mario Rui, Meret e Juan Jesus che ha consentito al fantasista atalantino di realizzare in beata solitudine dal limite dell’area piccola ha infatti sorpreso i giocatori di Gasperini, ritrovatisi a dominare una partita mettendo in campo il minimo sindacale.
Il raddoppio a fine primo tempo di Scamacca, servito da uno svarione di uno Juan Jesus più disastroso del solito, forse per via delle tante polemiche sulla sentenza Acerbi (l’essersi inginocchiati contro il razzismo, a proposito, è stata l’unica mossa azzeccata dal Napoli in campo), ha praticamente reso inutile la ripresa.
Del resto, il primo a non sembrare crederci è stato Calzona, che non si è azzardato a mettere in campo una seconda punta fino al 75′, in nome di un ordine a cui evidentemente tiene a tal punto da sacrificare anche il risultato.
Il doppio palo colto dal subentrato Zielinski e Osimhen è stato l’unico sussulto dei partenopei, che in chiusura hanno beccato anche il tris di Koopmeiners, lasciato libero di colpire in diagonale dal solito ineffabile Juan Jesus.
Azzerate le chances di Champions League, il Napoli potrebbe provare a lottare per qualificarsi alle altre coppe, ma servirebbe tutt’altro spirito nelle restanti 8 partite, a cominciare dalla trasferta di oggi (ore 15) a Monza contro la squadra di Mister Palladino, che invece punta al sorpasso sui Campioni d’Italia, in carica ancora per poco.
Il tecnico della Slovacchia ritrova Kvara e recupera anche Ngonge, fermatosi in settimana: l’ex Verona dovrebbe comunque partire dalla panchina, con Zielinski e Olivera favoriti stavolta su Traore e Mario Rui.
Il primo e unico precedente in Serie A tra le due squadre si è giocato il 14 Maggio dello scorso anno, e anche in quel caso il Napoli era praticamente in vacanza, stavolta però meritatamente visto lo scudetto appena conquistato: finì 2-0 per i brianzoli con le reti di Dani Mota e dell’ex Petagna.
Gli azzurri hanno però espugnato in due occasioni il “Brianteo”: il 10 Gennaio 1999, in Serie B, fu una rete di Paradiso a regalare la vittoria agli uomini di Ulivieri, mentre il 28 Agosto 1996 la squadra di Simoni si impose, grazie a un gol di Max Esposito, nel primo turno di una Coppa Italia che vide il Napoli arrivare fino alla finale, persa poi a Vicenza con Montefusco in panchina.
Se in teoria ci sarebbero ancora il tempo e le potenzialità tecniche per provare a raggiungere l’Europa minore, la squadra in disarmo vista con l’Atalanta lascia poco spazio anche al sogno più modesto.
Quello che si può pretendere, però, è un sussulto di orgoglio e dignità, citando stavolta l’immenso Troisi, ma soprattutto un atto di rispetto nei confronti dei tifosi e di un tricolore ancora sul petto.