Il nuovo Napoli di Conte inizia il campionato con una serie di problemi e se non si corre subito ai ripari, anche quest’anno la squadra azzurra regalerà giornate da dimenticare, ai suoi tifosi. A Verona il Napoli lascia tre punti e poche idee, con evidenti limiti in attacco e la solita confusione in difesa. Conte in conferenza stampa chiede scusa ai tifosi e così le luci del Bentegodi si spengono su una squadra che, evidentemente, è ancora in fase di rodaggio. Rodaggio che si spera possa finire presto, con gli arrivi di quei calciatori, che il nuovo allenatore del Napoli ha richiesto per completare una rosa non del tutto competitiva.
La squadra scaligera scende in campo con uno schema che tende a chiudere gli spazi ai giocatori azzurri, con raddoppi di marcatura per chiudere il gioco sulle fasce al talento georgiano e all’intramontabile Politano. Il compito riesce alla perfezione e il primo tempo è un misto di speranza e poche occasioni per il Napoli, che non riesce a trovare i giusti spazi per concludere a rete. Nonostante ciò è proprio della squadra di Conte il primo tiro a porta, Politano ci prova al 19′ con un tiro che finisce al lato. Anche un redivivo Anguissa tenta la stoccata di testa su cross di Di Lorenzo, ma il risultato rimane invariato. Poche idee e molta confusione al Bentegodi e mentre il primo tempo sta per scivolare via, Lobotka spreca una buona occasione da un’ottima posizione e Kvaratskhelia dopo un’azione personale si vede negare la gioia del goal da un miracolo del portiere avversario, per poi chiedere il cambio dopo un duro contrastro con Dawidowicz. Il primo tempo si chiude a reti inviolate e con la tegola del cambio obbligato del georgiano. La panchina corta, modello partita dell’oratorio, costringe l’allenatore del Napoli a schierare Raspadori per il Georgiano.
Il Verona ha una marcia in più e dopo un primo tempo di contenimento, Zanetti nello spogliatoio sprona i suoi, la ripresa inizia subito con un bel tiro di Kastakos che sfiora il goal di poco, ma è solo il preludio del disastro. Dopo soli cinque minuti i padroni di casa vanno in vantaggio con Livramento, al suo debutto in Serie A, che chiude in rete dopo una spietata ripartenza partita dai piedi di Duda. Gli azzuri, sempre più frastornati, tentano di sistemare le cose e Anguissa con un potente tiro riesce quasi nell’impresa, ma la palla sbatte sull’incrocio dei pali. Come da manuale, il Verona si chiude per mantenere il risultato, difende e riparte, mentre gli azzurri assediano, senza molta convinzione, la metà campo avversaria. E proprio quando i tifosi ospiti sperano almeno di portare a casa il pareggio, il Verona radoppia! A metà campo in una mischia ancora Duda ha la meglio e trova il giusto corridoio per Mosquera, entrato da qualche minuto, che con una perfetta esecuzione, spedisce il Napoli all’inferno e il Bentegodi esplode di gioia per il raddoppio.
Conte prova a correre ai ripari con un doppio cambio, fuori Simeone e Juan Jesus e dentro Cheddira e Ngonge, ma sono ancora i padroni di casa che sfiorano il gol con una bella girata di Mosquera messa in calcio d’angolo da Meret. Timidi approcci del Napoli, frastornato e sfiduciato finchè in pieno recupero è ancora Mosquera che chiude definitivamente la pratica Napoli, con la sua doppietta personale. Verona 3 Napoli 0. Fischio dell’arbitro e azzurri che non possono fare altro che porsi domande e cercare di darsi delle risposte, il più presto possibile.
Gli azzurri dalla sbornia scudetto non riescono più a giocare un calcio competitivo o almeno giocare a calcio. Conte è il quarto allenatore in un anno, quindi, evidentemente, i problemi dovrebbero essere individuati in altri luoghi e non nell’allenatore. Fra meno di due settimane il calciomercato chiuderà e se il Napoli non troverà quei rinforzi tanto richiesti dal suo allenatore, per i tifosi partenopei, sarà un altro anno di passione e delusione.