Parola d’ordine: continuità; dopo le belle vittorie su Lazio e Juventus il Napoli si ripete a Marassi, e batte nel finale con i gol di Demme e Mertens una Sampdoria mai doma.
I blucerchiati erano riusciti a rimediare alla partenza a razzo degli uomini di Gattuso, sul 2-0 dopo 15′ grazie a Milik ed Elmas, riequilibrando la sfida con i gol dei due ex, Quagliarella (solito capolavoro dello stabiese) e Gabbiadini (su rigore).
Se vanno dunque colti i segnali positivi arrivati dal “Luigi Ferraris”, come l’eccellente approccio al match e la voglia di portare a casa i 3 punti nonostante la rimonta subita, non vanno sottovalutati i sintomi di una convalescenza non del tutto superata, come l’incapacità di gestire la partita una volta in vantaggio e l’eccessiva sofferenza patita dopo il gol di Quagliarella.
Ecco perché la sfida di oggi pomeriggio (ore 15) contro il Lecce di mister Liverani, reduce dal roboante 4-0 rifilato al Torino (che ha esonerato Mazzarri dopo la debàcle in Salento), dovrà dare ulteriori indicazioni sullo stato di salute del Napoli, anche in vista della semifinale di andata di Coppa Italia in programma mercoledì prossimo a San Siro con l’Inter.
Gli azzurri hanno la possibilità di cogliere la terza vittoria di fila in campionato, cosa mai riuscita quest’anno, mentre nella scorsa stagione per due volte ci si è fermati al massimo dopo quattro successi di seguito.
I precedenti al San Paolo in Serie A sono confortanti, visto che i partenopei si sono imposti in 7 delle 10 sfide disputate a Fuorigrotta, perdendo soltanto in un’occasione.
Nella disgraziatissima stagione 1997/98, culminata nell’ingloriosa retrocessione con 14 punti racimolati, anche il Lecce di Sonetti e del “Principe” Giannini (trasferitosi in Salento dopo la brevissima parentesi napoletana di pochi mesi prima) riuscì a passare a Napoli il 22 Marzo 1998, vincendo per 4-2 grazie anche ad una tragicomica autorete di Ayala nei minuti finali.
Anche l’ultimo pareggio è legato ad una stagione finita con il ritorno in serie B: il 4 Marzo del 2001 protagonista in chiaroscuro fu il brasiliano Edmundo, che dopo aver sbagliato un penalty si fece perdonare siglando il gol del provvisorio vantaggio, prima del definitivo 1-1 firmato da Vugrinec.
L’altro pareggio risale a 10 anni prima: il 27 Gennaio del 1991 il Napoli Campione d’Italia si fece rimontare due volte, con l’argentino Pasculli (grande amico di Maradona) e l’ex milanista Virdis che risposero ai gol di Incocciati e Careca.
Un altro brasiliano fu protagonista della vittoria più larga ottenuta dal Napoli in serie A: Ricardo Alemao fece il suo ritorno in campo, dopo 4 mesi di assenza per via di un’epatite, proprio contro i giallorossi, e firmò anche un gol nel 4-0 del 26 Febbraio 1989.
La curva B festeggiò il ritorno del centrocampista ballando e cantando per tutta la durata del match al ritmo del “porompomperoperò”, coro che avrebbe spesso accompagnato le gesta degli azzurri in quegli anni pieni di vittorie.
Mattatore quel giorno con due gol fu Andrea Carnevale, che il 5 Novembre di quello stesso anno, sempre con una doppietta, firmò invece una delle vittorie più sofferte del Napoli contro i salentini: la rete del 3-2 finale giunse in pieno recupero (ed in sospetto fuorigioco) e rese vane le reti giallorosse del solito Virdis e di un giovanissimo…Antonio Conte.
Un’altra vittoria di misura sul Lecce è ricordata come una delle partite più emozionanti viste al San Paolo negli ultimi anni: il 19 Dicembre 2010 fu Cavani a risolvere il match al 93′, facendo esplodere lo stadio di Fuorigrotta con un siluro da 25 metri scagliato all’incrocio dei pali della porta di Rosati, dopo aver saltato in slalom 4 difensori.
A rendere ancora più incredibile quel successo era stato il salvataggio sulla linea di Gianluca Grava, che aveva negato il gol della vittoria al leccese Corvia pochi istanti prima del capolavoro del Matador.
Cavani è stato protagonista anche dell’ultima vittoria del Napoli sul Lecce, firmando due gol nel 4-2 del 3 Dicembre 2011: di Dzemaili e del Pocho Lavezzi le altre due reti.
Argentino come Lavezzi era Daniel Bertoni, che firmò invece la prima delle 7 vittorie degli azzurri in Serie A, l’1-0 del 9 Febbraio 1986.
Un 1-0 al Lecce ben più importante il Napoli lo ottenne però in Serie B, il 3 Giugno del 2007: il gol di Calaiò regalò tre punti di fondamentale importanza per la promozione in massima serie, che sarebbe arrivata la settimana successiva a Genova.
Quel giorno viene ricordato anche per la stupenda coreografia della curva B, che trovò il modo più emozionante per esprimere l’amore dei tifosi per la propria squadra, e forse non è un caso che proprio contro il Lecce il San Paolo tornerà a riempirsi, superando molto probabilmente quota 40.000 spettatori.
L’apporto del pubblico, fondamentale nelle vittorie contro Lazio e Juventus, potrebbe spingere gli azzurri a raggiungere traguardi insperati nel finale di stagione, dopo mesi di indicibili sofferenze: non resta che augurarsi che ciò accada già a partire da oggi pomeriggio.