Era il 2011 e forse non tutti ci siamo accorti che è cessato di esistere uno dei pilastri del mercato mobile degli ultimi 40 anni: la Motorola. L’ex colosso statunitense è infatti fallito, separandosi in Motorola Solutions (di cui si hanno poche tracce) ed in Motorola Mobility. Quest’ ultima è stata acquistata nel 2011 da Google, prima di vedere il 95% delle proprie azioni vendute a Lenovo, azienda cinese, famosa soprattutto per la produzione di laptop; la società orientale ha deciso di espandersi anche sul mercato degli smartphone, a partire dal 2014. Purtroppo però questa estensione non ha avuto gli effetti sperati, tanto da costringere Lenovo a “ridare” il loro nome originario ai prodotti Motorola a partire da fine 2017. E infatti è legato a questo avvenimento il mio interesse a parlare di questo argomento. È notizia di pochi giorni fa l’annuncio, da parte di Motorola, di una nuova generazione di smartphone: Moto G6 Plus e Moto E5. Io però non vorrei limitarmi riportare questa notizia; piuttosto vorrei analizzare come si stia sviluppando il mercato tecnologico.
Lenovo, quando ha deciso di acquisire la maggioranza dell’ ex Motorola, ha scelto di intraprendere una strada che l’apripista Google aveva imboccato diversi anni fa; sto parlando del delegare ad altre aziende (comunque, o almeno in parte, di sua proprietà) la produzione degli smartphone. I Google phone, difatti, sono stati sempre sviluppati da società terze, a partire dal primo effettivo smartphone di Google, il HTC Dream (prodotto da HTC nel 2008). L’ evoluzione è stata poi abbastanza verticale, cambiando partner da Samsung a LG (passando anche da Motorola, nel periodo in cui era di proprietà di Google), fino a tornare a HTC con i più recenti Pixel e Pixel 2, riscuotendo un discreto successo. Probabilmente è stata anche la buona riuscita dei prodotti di Google a convincere Lenovo a provare questa strada, acquisendo Motorola nel 2014.
A mio parere sarà proprio questo il futuro che le aziende dovranno abbracciare; o almeno per quelle aziende che ancora non lo hanno fatto. Sto parlando soprattutto delle aziende che hanno ambizioni di conquista anche in branche che ad non sono “di loro competenza”. Un esempio di azienda di questo tipo è Razer, celebre produttrice di accessori per PC da gaming. La società con quartier generale a Singapore è entrata nel mercato degli smartphone in pompa magna, con il suo Razer Phone, già candidato ad essere tra i top gamma del mercato.
Tirando le somme, quindi, nei prossimi mesi capiremo se questa nuova strategia da parte di Lenovo riuscirà a dare nuova verve ad un marchio storico come Motorola; e soprattutto vedremo come si evolverà il mercato e quanti di questi nuovi marchi riusciranno effettivamente a stravolgere il mercato degli smartphone da troppi anni ormai dominato da Apple e Samsung.