Quando si fanno determinate scelte è sempre d’obbligo un minimo di timore per quello che sarà poi il risultato…tranne in questo caso; il Teatro Trianon Viviani si sta rivelando VINCENTE su tutti i fronti, e quella di ieri sera ne è stata la prova lampante. Maria Nazionale è la Regina della canzone napoletana, Maria Nazionale è la Regina del Popolo. Mai mi era capitato in poco più di due ore di spettacolo di provare tante emozioni come quelle regalate ieri dall’artista campana. Un insieme di amore, passione, tenacia, grinta…e la voce ed il sostegno del popolo del teatro; un’esperienza davvero unica.
Il teatro è quello ottimale, l’energia e la carica mista alle aspettative risuona nel brusio delle persone in sala, mentre scendono le scale, davanti al caffè del bar; non sono chiacchiere vuote…c’è tutta l’emozione di essere ad un grande evento…è palpabile l’emozione di chi sta aspettando. Non mi sbilancio se oso affermare che quello di ieri è stato “uno degli spettacoli più attesi del momento“. Il popolo non dimentica chi, nel corso degli anni, ha rappresentato la gente e si è spesa per essa; e se nel corso del concerto i presenti si alzavano a cantare ed a urlare complimenti e parole d’amore all’artista un motivo ci sarà. Leì, (una donna che non ha bisogno di presentazione), la sua esperienza e la sua passione hanno dato vita ad uno spettacolo molto intenso, nella prestazione e nelle energie profuse; gestito e sostenuto da ottimi musicisti quali Aniello Palomba alla chitarra, Emidio Petringa alle percussioni, Valerio Mola al contrabbasso ed Erasmo Petringa all’oud e violoncello. Insieme hanno fatto si che la setlist scorresse via precisa, piacevole e senza intoppi di alcuna sorta. E non è servito altro, perché al raggiungimento della perfezione ha pensato poi il pubblico.
Bella, davvero, la presenza di Nino D’Angelo, giunto per un saluto. E voglio andare contro ogni possibile critica dicendo che per un direttore artistico, salire sul palco ad osannare e ringraziare il pubblico in ogni spettacolo, in questo caso, nel caso di Nino D’Angelo, non è altro che un gesto d’amore.
Non credo ci sia altro da dire; ogni parola ha reso il senso della grandezza e della bellezza…ed allora chiudo augurando altri infiniti anni al “Teatro del Popolo” e agli artisti che, per quel popolo, ancora prestano la massima attenzione.