Sacramento, 1977, la città californiana viene sconvolta da una serie di omicidi da film dell’orrore, una serie che durò quasi un anno da parte di Richard Trenton Chase soprannominato il Vampiro di Sacramento. L’infanzia di Chase fu caratterizzata da una famiglia violenta, i genitori infatti erano convinti che la disciplina potesse essere insegnata solo con l’uso della violenza, e fin da piccolo iniziò a soffrire di gravi disturbi come enuresi, piromania e zoosadismo. L’adolescenza non migliorò la sua situazione aggiuntendo anche una grade forma di impotenza e manifestando disturbi paranoidi e di schizofrenia, che portò il nostro protagonista ad un ricovero per allucinazioni.
Convinto di essere stato avvelenato dai suoi stessi genitori, Chase prese in fitto un appartamento tutto suo, iniziando a effettuare pratiche di vampirismo sui conigli, di cui beveva il sangue, perchè convinto che il suo cuore si stesse rimpicciolendo. Ricoverato di nuovo all’ospedale per intossicazione del sangue, per abuso di farmaci, gli fu definitivamente dagnosticata una forma grave di schizofrenia. Per scarsi risultati della terapia Chase tentò di fuggire dall’ospedale ma fu ricoverato in una clinica dove gli diagnosticarono la sindrome di Renfield e fu rilasaciato perchè soggetto non ritenuto pericoloso.
Gli omicidi del Vampiro
La prima vitta di Chase è un ingegnere. E’ il 27 Dicembre 1977 quando Ambrose Griffin verrà raggiunto da un copo di arma da fuoco, mentre sta rincasando con la moglie. L’uomo morirà sul colpo, lo sparo proviene da un fucile Calibro 22.
Theresa Wallin ha 22 anni ed è incinta di 3 mesi, sarà ritrovata il 23 Gennaio 1978 morta nella sua casa, uccisa da tre colpi di fucile calibro 22. L’addome risulta squartato con gli organi interni rimossi. La bocca della vittima ricoperta di feci e accanto al corpo un barattolo di yogurt spoco di sangue.
Questo secondo delitto sciocca e sconceta la comunità, chi ha commesso nella tranquilla Sacramento un delitto del genere?E perchè? In città iniziano a correre voci poco rassicuranti e il panico si diffuse velocemente.
Il 27 Gennaio Evelyn Miroth è dal nipote David di venti mesi, come babysitter, in casa c’è anche un amico della donna, Dan Meredith e suo figlio Jason di sei anni. Quando la figlia di Dan arriva all’apparttamento lo scenario è agghiacciante. La donna è sul letto, nuda e l’addome squarciato, sodomizzata e pugnalata all’utero, il collo è stato tagliato a fette. Jason è stato ucciso con due colpi di pistola alla testa, come lo stesso Dan Meredith. Del piccolo David non vi è traccia, il suo corpo sarà poi trovato il 24 Marzo in una scatola, nei pressi di una chiesa.
Dopo quest’ultimo efferato episodio è caccia all’uomo!
Caccia al Vampiro
Iniziano le indagini, cercando di velocizzare la ricerca, c’è in città un soggetto ignoto che si aggira a piede libero ed è particolarmente periscoloso e perverso. Grazie ad una testimonianza, si ariva ad una svolta. Nancy Holden, infatti, parla di un incontro fatto in un supermercato, proprio il giorno dell’omicidio di Theresa Wallin. La donna aveva incontrato un ex compagno di Liceo, Richard Chase, in evidente stato confusionale. La polizia iniziò quindi a cercare notizie su Chase, scoprendo che aveva acquistato una calibro 22 e delle munizioni, qualche tempo prima. Irrompono quindi nella sua casa e i sospetti sull’uomo trovano finalmente conferma.
Nel frigorifero sono ben conservati resti umani e i frullatori sono pieni e sporchi di sangue, il calendario riporta nelle date degli omicidi la scritta “Today” (Oggi) e l’identica frase era riportata su altre 44 date. Anche lo stesso Richard Chase viene perquisito, addosso ha ancora la calibro 22 insanguinata e il portafogli di Dan Meredith. Non ci sono dubbi, il soggetto ignoto che stava terrorizzando la città è lui!
Da un’attenta analisi risulta che Chase sia un killer disorganizzato, non ha un piano ben preciso ma agisce di istinto, senza preoccuparsi di lasciare tracce che in qualche modo potrebbero risalire a lui. Quando la voglia di sangue si impossessava di lui, si aggirava per le strade della città, cercando in qualche modo di introdursi nelle case e appagare la sua sete di morte.
Processo e morte
Durante il processo non vi sono dubbi sulla colpevolezza di Chase e l’8 Maggio 1979 viene condannato a morte per gli efferati omicidi compiuti nel corso di quei maledetti due anni. Relegato nel braccio della morte, in attesa del suo destino, l’uomo si tolse la vita il 26 Dicembre 1980, prendendo una smodata quantità di psicofarmaci.
La storia di Richard Trenton Chase finisce qui, le cronache dell’epoca sprecavano inchiostro per raccontarne i terribili delitti e le sue profonde perversioni, un uomo votato al male per una serie interminabile di errori medici, che ne avevano sottovaluto la pericolisità.