Gli Edgar Allan Poe Awards (più comunemente chiamati Edgars) sono premi assegnati ogni anno dall’organizzazione Mystery Writers of America e, nell’ambito dei generi giallo, horror e thriller, decretano la miglior opera narrativa, saggistica, televisiva, cinematografica e teatrale pubblicata o prodotta nell’anno precedente assegnandone il premio (un piccolo busto di E. A. Poe).
Fondata nel 1945 da quattro autori di opere del mistero, Clayton Rawson, Anthony Boucher, Lawrenc Treat e Brett Halliday, la MWA cominciò a conferire il premio, un piccolo busto del grande scrittore ottocentesco cui è intitolato, dieci anni dopo, nel 1954, affiancandolo rispettivamente dal 1953 e dal 1955 ad altri due riconoscimenti: il Raven Award e l’ancor più prestigioso Grand Master Award, assegnato non a un’opera singola ma all’opus completo di un autore che viene così consacrato tra i maggiori del genere.
Con il tempo l’E. A. è diventato uno dei premi più ambiti e ha celebrato il talento di molti grandi nomi della letteratura americana contemporanea (si ricordano R. Chandler, J. Le Carré e D. E. Westlake). Il riconoscimento più prestigioso è il Grand Master Award (premio alla carriera).
Le categorie includono:
- Miglior romanzo
- Miglior primo romanzo
- Miglior primo romanzo di un autore americano
- Miglior brossurato originale
- Miglior racconto breve
- Miglior fact crime
- Miglior libro critico/biografico
- Miglior romanzo per giovani adulti
- Miglior libro per ragazzi
- Miglior sceneggiatura di un episodio televisivo
- miglior sceneggiatura di un film per la televisione o di una miniserie
- Miglior sceneggiatura
- Miglior opera teatrale
- Premio Robert L. Fish Memorial
- Premio Raven
- Premio Gran Master
- Premio Ellery Queen
- Mary Higgins Clark Haward
- Miglior radiodramma
- L’eccezionale critica di mistero
- Miglior film straniero
- Miglior libro tascabile
Ilaria Tuti è stata selezionata tra i finalisti dei prestigiosi Edgar Allan Poe Awards 2021. E’ la prima scrittrice italiana ad aggiudicarsi una candidatura a quelli che sono considerati gli ‘Oscar’ internazionali del mistery.
‘Ninfa dormiente’ (Longanesi), il secondo romanzo della Tuti, uscito nel 2019, con protagonista il suo commissario Teresa Battaglia, pubblicato negli Stati Uniti lo scorso anno per la casa editrice Soho Press, ha ricevuto la candidatura nella sezione Sue Grafton Award, una nuova categoria nata tre anni fa, ideata per premiare i migliori personaggi femminili della letteratura di suspense.
Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.
Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.