A differenza degli altri social social, su Instagram il badge di verifica (la cosidetta “spunta blu”) non si può richiedere liberamente . Anche su Twitter e Facebook è piuttosto complesso ottenerla , ma sul social fondato da Kevin Systrom, sono i pochi personaggi famosi, le figure pubbliche e marchi che l’hanno ottenuta. Per via di questa esclusività disporre della spunta blu può spalancare le porte di ricche collaborazioni, sponsorizzazioni, un giro di circa un miliardo di dollari all’anno.
LA news di questi giorni è che la “spunta blu”, e tutti i vantaggi che con essa si possono ottenere, si può comprare sul mercato nero. Secondo il sito Mashable diventare un vip del social può costare da poche centinaia a 15.000$. Teoricamente non c’è modo di acquistarla legalmente o, farne richiesta, la spunta viene assegnata in modo insindacabile dagli algoritmi del social.
Proprio questa blindatura avrebbe favorito il mercato nero dei badge a pagamento, ovviamente ci sarebbe lo zampino di qualche dipendente della piattaforma. Nel mercato dei fatui “influencer” sarebbero noti degli intermediari che sarebbero in grado, tramite lauto pagamento, di aprire un canale preferenziale nell’assegnazione dell’agognata “spunta blu”, in pratica si tratterebbe di una tangente.
Una parte della “cyber-mazzetta” finisce nelle tasche di si occupa materialmente di modificare l‘account, effettuando direttamente l’intervento se dispone dei privilegi o più spesso sollecitando l’approvazione ai colleghi di Instagram, e una parte all’ intermediario. I piani alti dell’azienda sono al corrente di questo traffico, che evidentemente coinvolge anche i suoi dipendenti, anzi secondo alcune fonti diversi dipendenti sarebbero già stati licenziati per aver venduto sottobanco account e badge. Ma non è l’unico tipo di truffa effettuata dai dipendenti del social statunitense. L’anno scorso un impiegato di Instagram ha cercato di riattivare una trentina di account legati alla cannabis, ma è stato scoperto e licenziato.
Al momento la dirigenza preferisce non commentare, ma il sito Mashable ha spiegato che il suo contatto interno ad Instagram ha ammesso che non sarebbe in grado di effettuare più di un paio di verifiche a settimana. Sembra comunque che che il business sia piuttosto diffuso su tutti i social network, ma data l’esclusività i prezzi su Instagram siano più alti.