La seconda tappa del nostro giro d’Italia è il Piemonte. Prevedo una sosta abbastanza lunga: è una regione che vanta una vasta tradizione culinaria ed ha dato i natali a grandissimi scrittori come Natalia Ginzburg, Vittorio Alfieri, Gianni Rodari, Giorgio Bocca e tantissimi altri. Punto cruciale grazie al Salone del libro in cui autori e lettori possono incontrarsi. Una regione dove si respira cultura e si beve vino, non ci sono solo fabbriche, ma anche portici e colline. Mettetevi comodi, sorseggiate un buon Arneis che il bollito misto è pronto.
Tutti giù per terra di Giuseppe Culicchia
Protagonista del romanzo è Walter, un ragazzo torinese che decide di svolgere il servizio civile occupandosi dell’integrazione dei nomadi e intanto si iscrive alla facoltà di filosofia, senza riuscire a sostenere esami. È un ragazzo che vive con difficoltà nella realtà che lo circonda, in cui tutti curano con ogni mezzo i propri interessi: litiga continuamente col padre che lo sprona a fare carriera, non riesce a coltivare le amicizie, ha difficoltà nei rapporti con le ragazze e mentre i ragazzi spesso si dimostrano interessati a lui, non si identifica con i movimenti giovanili di protesta. Un suo punto di riferimento è la zia Carlotta, che muore improvvisamente lasciandogli un senso di vuoto. Al termine del servizio civile si adatta a vari lavori, finendo per diventare commesso in una libreria.
Il cimitero di Praga di Umberto Eco
Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come “I protocolli dei Savi Anziani di Sion”, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto.
Il bambino che guardava le donne di Giampaolo Pansa
Siamo nei primi anni del secondo dopoguerra nella provincia piemontese, a Casale Monferrato. Il protagonista è Giuseppe, undici anni, intelligente, curioso e precocemente interessato a quel mondo affascinante e misterioso che per lui sono le donne. Un giorno compare nel suo caseggiato una nuova inquilina, Carmen che tutti chiamano la Fascista perché è stata ausiliaria nella Repubblica di Salò. Ma a Giuseppe non interessano le opinioni dei grandi e tra i due nasce una tenera amicizia. Ma ben presto si stabilisce nel caseggiato un altro ospite, un giovane ragazzo ebreo sopravvissuto ad Auschwitz dopo un periodo trascorso in montagna tra i partigiani.
La donna della domenica di Fruttero e Lucentini
Il commissario Santamaria ha per le mani un caso davvero spinoso: l’architetto Garrone è stato assassinato utilizzando un fallo di pietra. Gli indiziati sono molti, a partire dalla borghesia della Torino bene, quella che appare scintillante ma è piena di contraddizioni. Il commissario riuscirà a dipanare la matassa anche grazia all’aiuto di Massimo Campi, Anna Carla Dosio e Lello Riviera, che con i loro suggerimenti riusciranno a metterlo sulla pista giusta.
Maledetti da Dio di Camillo Parola
Sparizioni e omicidi che flagellano il basso Piemonte. Torbidi e ambigui personaggi che tramano nell’ombra della città di Cuneo. Roberto De Frontsac profondo studioso del cristianesimo ed ex prete che combatte per ritrovare la fede si trova ad indagare su queste orrende vicende. Il cammino di Roberto verrà intersecato da misteriosi personaggi, incredibili situazioni che lo porteranno all’orrore supremo fino alla scoperta che ognuno di noi non appartiene a se stesso ma che ogni cosa ed ogni essere è manovrato in una sorta di devastante partita a scacchi dove a seconda della propria funzione si è pedine, torri o… regine!
La ragazza di fronte di Margherita Oggero
Quando era bambino, arrivato a Torino dal Sud, Michele era rimasto incantato dalla bambina che leggeva, seduta sul terrazzino di fronte. Da bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, Marta si rifugiava sul balcone per sognare le vite degli altri. Ora sono adulti, Marta è una donna indipendente e sola, con un solo motto : “bastare a se stessi, come i gatti” e un solo piacere segreto: spiare da dietro le tende, al buio, la finestra di fronte. È andata lontano, ha viaggiato e da poco è tornata a casa, in un condominio simile a quello dell’infanzia. Anche Michele si è spinto dove nessuno avrebbe pensato, e ogni giorno per mestiere vede gente che fugge e che torna: guida i Frecciarossa attraverso l’Italia, e in poche ore solca la penisola per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile. Fino a quando succede una cosa imprevista, anzi più d’una: di quelle che costringono a uscire dal guscio protettivo che ci costruiamo, a guardarsi negli occhi.
La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano
Vivono a Torino Mattia e Alice e sono così, come i numeri primi: due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Alice e Mattia, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso.