Dopo la larga vittoria del Mapei Stadium, tutti i tifosi e gli addetti ai lavori avevano mantenuto un profilo basso: il timore che si fosse trattato di un evento casuale era giustificato dall’andamento negativo della stagione.
Il big match contro l’odiata vecchia signora del suo simpaticissimo mister era un banco di prova perfetto per mettere alla prova i miglioramenti dei ragazzi di Calzona.
Alla fine di un match combattuto da entrambe la squadre, la vittoria è stata appannaggio dei padroni di casa per due reti ad una, un successo che sembra aver riportato entusiasmo dalle parti di Fuorigrotta e aver accelerato la pace tra squadra e tifosi.
La gara è stata vibrante sin dalle prime battute: il Napoli ha condotto il gioco, provando a ritrovare, con risultati alterni, le vecchie trame di gioco che avevano reso i partenopei la squadra tanto ammirata lo scorso anno. Ci è riuscita in parte la compagnie di casa, qualche errore in fase di impostazione poteva costare molto caro ma, fortunosamente per Meret, gli avanti bianconeri sono stati molto imprecisi, graziando l’estremo partenopeo in diverse occasioni, specie con Vlahovic, ieri sera con le polveri decisamente bagnate.
Il vantaggio del Napoli lo firma Kvara, che fulmina il portiere bianconero con una girata volante forte e precisa, allo spirare della prima metà di gara.
Nella ripresa il canovaccio della gara non manca: l’intelaiatura azzurra è ottima, il centrocampo gira bene anche grazie alla mobilità di Traore che, al netto di qualche errore, appare un rinforzo di assoluta qualità e affidabilità.
Tuttavia il possesso palla azzurra non produce occasioni ed è la Juventus a trovare il pari con Chiesa con un bel diagonale che batte Meret.
La notizia è che i Campioni d’Italia non si abbattono e provano a riportarsi avanti: da una mischia in area di rigore arriva l’episodio decisivo. Osimhen viene atterrato dall’ingenuo Nonge, Mariani è richiamato al var e segnala l’intervento falloso e il conseguente rigore. E’ lo stesso Osimhen, non proprio uno specialista, a calciare: il tiro è lento e poco angolato, Szczęsny respinge ma sulla palla vagante si avventano tre in maglia azzurra: Raspadori è il più lesto di tutti e scaraventa la palla in rete, per l’apoteosi del Maradona.
I cinque minuti abbondanti di recupero non cambiano le sorti della gara che vede il Napoli vincere e il Maradona festeggiare.
Con questa vittoria i partenopei scalano due posizioni in classifica, superando Lazio e Fiorentina, portandosi al settimo posto.
Mancano 11 gare alla fine e le speranze di centrare la qualificazione alla prossima Champions sono ancora vive, ma sarà opportuno proseguire nella striscia di risultati positivi a partire dalla prossima gara, ancora in casa, Venerdi prossimo contro il Torino.