Generalmente, il legame che unisce un popolo alle sue origini corrisponde al relativo paese di appartenenza, che si è soliti identificare nella percezione mentale con l’immagine della propria casa. Tale rapporto assume un significato emozionale diverso da paese a paese, nonostante la casa venga considerata innegabilmente il luogo più sicuro, familiare e intimo per chiunque. Tuttavia, ciò che resta indiscutibile è che esso viene ritenuto un valore indissolubile per il popolo napoletano. Questo amore sconfinato per la propria dimora ha portato all’avvento di una serie di miti e leggende antiche che aleggiano attorno alla figura di uno spirito della casa, buon angelo del focolare e portatore di fortunati eventi. Si ritiene infatti che la casa che ci ospita sia la dimora della Bella ‘mbriana, lo spirito femminile che la custodisce e la protegge, e a lei si deve il saluto non appena si varca la soglia di casa: “Buonasera, bella ‘mbriana mia!”. Rivolgerle il saluto è un’abitudine antichissima che risale ai romani, quando all’imbrunire si accendevano le lampade e si salutava per rispetto il “genio” protettore della casa. La bella ‘mbriana è un’entità invisibile, ma delicata in quanto eterea, luminosa. Ed è proprio la luce a rimandare al significato nascosto del suo nome: Meriana oppure Mmeriana, dal latino Meridiana, mariana, che indicherebbe la solarità delle meridies, simbolo di sereno auspicio. Una presenza benevola quanto temuta e rispettata. Molti anni addietro si usava lasciarle una sedia vuota a tavola e in cambio quest’angelo vegliava sull’armonia familiare. Viene descritta come una giovane donna dal viso dolce e sereno, una figura chiara e solare, formosa, che indossa abiti dai colori tenui. Chi ha avuto la fortuna di vederla ha goduto della sua bellezza solo per un brevissimo istante: la sua immagine può apparire in una tenda bianca mossa dal vento o nel riflesso di una finestra. Per di più, a lei è legato il geco, la piccola lucertolina bianca che nelle sere d’estate si vede passegiare sotto il soffitto o scivolare lungo il muro. Si tratta della proiezione della sua presenza; i napoetani lo considerano infatti un portafortuna. Come ogni dea, anche la Bella ‘mbriana può essere suscettibile e capricciosa tanto da potersi vendicare con chi la offende. La sua ira può provocare perfino la morte. Odia che si parli male della casa, di uno spazio troppo piccolo o troppo buio, del desiderio di traslocare altrove. Questi sono discorsi che i napoletani affrontano soltanto fuori casa! Inoltre, detesta il disordine e la trascuratezza e soprattutto se si apportano alla casa interventi di ristrutturazione drastici. Lo smembramento di vecchie case, così come la loro riorganizzazione strutturale e divisione in piccoli appartamenti, comporta pericolose vendette da parte della bella dea, perchè sarebbe come stravolgere la sua stessa anima. Distruggere il focolare significa per lei perdere la propria identità. La casa, dunque, non è semplicemente un luogo dove farvi ritorno, ma è soprattutto sacro. Come ad una persona, ad essa va dedicata amorevolezza, rispetto, lealtà, ricevendo in tal modo beatitudine, serenità e tranquillità. Non dimenticate allora di onorare la vostra casa con un semplice saluto!