Un’importante società indiana ha concesso un giorno di ferie ai propri impiegati per permettergli di vedere la prima parte dell’ultima stagione de La Casa di Carta. Senza arrivare a casi estremi come questo, c’è però da tenersi liberi per almeno un paio di giorni così da potersi dedicare alle nuove puntate di una tra le serie Netflix più viste di sempre; è stato infatti possibile vederle sulla piattaforma streaming a partire da Venerdì 3 Settembre. Le aspettative erano altissime, e chi aveva dubbi sul successo dell’ultimo capitolo di questo fenomeno mondiale rimarrà deluso. Nelle precedenti quattro stagioni abbiamo imparato che nulla è come sembra. La mente visionaria del Professore è riuscita ad elaborare avventure epiche, dal furto miliardario delle prime stagioni fino ad arrivare alla più recente rapina alla banca di Spagna. Anche in questa ultima stagione le cose non cambiano e la firma di Álex Pina, creatore della serie, è ormai diventata un marchio che si percepisce fortemente.
Quali sono le novità? Tanti sono i colpi di scena, come le volte in cui i criminali diventano eroi e quelli che dovrebbero esserlo diventano criminali; il professore è solo e minacciato da Alicia Sierra, mentre l’intera banda è chiusa da oltre cento ore nella banca di Spagna. Ci saranno tre volti nuovi; il primo è quello di Patrick Criado che interpreta Rafael, un ragazzo timido e impacciato che però possiede un’arma potentissima: una importante laurea in ingegneria informatica. Poi c’è il terribile Sagasta, interpretato da José Manuel Seda, comandante delle Forze Speciali dell’esercito spagnolo, un vero criminale senza scrupoli. Infine, il grande amore di Tokyo: René, interpretato da Miguel Angel Silvestre.
Nel corso degli anni le riprese della serie sono state girate in trecento diverse location, collocate in sette Paesi: Spagna, Thailandia, Danimarca, Panama, Portogallo, Italia e Regno Unito. La voce narrante sin dal primo episodio è stata quella di Tokyo: “Mi chiamo Tokyo, ma quando questa storia è iniziata non mi chiamavo così” fu questa la prima frase pronunciata nella prima puntata della serie. Quella delle tute rosse dei protagonisti non è stata una scelta casuale; a raccontarlo è stato il creatore della serie, Álex Pina, che ha affermato: “è una scelta fatta per mettere in risalto i personaggi; inoltre il rosso è un colore aggressivo che crea agitazione”. Per quanto riguarda invece la maschera di Dalì, la scelta è stata molto più casuale ed il motivo è che si adattava perfettamente al volto degli attori, ha rivelato Miguel Amodeo, direttore della fotografia della serie. La morte di Nairobi nella quarta stagione aveva sconvolto i fan della serie; le conseguenze di questo avvenimento saranno presenti anche nella quinta parte. Un’altra curiosità: l’attore Álvaro Morte non indossa gli occhiali da vista nella vita reale, a differenza del Professore cioè del personaggio che interpreta; è il fatto che lui non fosse abituato ad indossarli che lo spingeva a toccarli in continuazione per aggiustarli sul viso: questo modo di fare, simile ad un tic, è diventato uno dei caratteri distintivi del suo personaggio.
Ma come è divisa la quinta stagione? il volume 1 della Casa di carta – Parte 5 è composto da cinque episodi di 48 minuti ciascuno, visibili come già detto in precedenza su Netflix dal 3 Settembre; fra tre mesi esatti e quindi il 3 Dicembre 2021 saranno resi finalmente disponibili i cinque episodi finali, coi quali la serie si chiuderà. Álex Pina ha così commentato questa divisione netta tra la prima e la seconda parte della quinta stagione: “Nel primo volume abbiamo utilizzato un approccio molto aggressivo; nel volume 2 abbiamo invece scelto di concentrarci sulla parte più intima dei personaggi grazie ad una sorta di viaggio nella loro emotività, un viaggio che li ricondurrà al punto in cui tutto è iniziato”. Purtroppo non ci sarà la sesta stagione, ma uno spiraglio arriva sempre dalle parole del creatore Álex Pina, che ha dichiarato: “Si è parlato di un possibile spin off ma al momento siamo impegnati su altri fronti”. A mettere un punto definitivo è stato però il produttore esecutivo Jesus Colmenar scrivendo parole che non danno molte speranze sul futuro: “è difficile dire addio ad un viaggio durato quattro anni che ha cambiato le nostre vite e in cui abbiamo dato tutto; è con questa consapevolezza che non sperimenteremo mai più niente del genere. L’ultima battaglia è stata la più grande e la più dura e l’abbiamo combattuta fino all’ultimo respiro perché volevamo regalarvi la stagione più spettacolare ed emozionante di tutte”.