La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli è situata a Napoli sull’omonima via.
La sua storia è legata alla diffusione della peste ed alla intercessione liberatrice della Vergine Maria, invocata sotto il titolo di Costantinopoli, la cui festa cade il martedì dopo Pentecoste.
Il primo episodio miracoloso risale al 1529, dopo la peste scoppiata durante l’assedio dei francesi del generale di Lautrec nel 1527 e che aveva già fatto più di trentamila morti.
Nel 1575, scampato a Napoli il pericolo di un’altra pestilenza , il culto della Madonna di Costantinopoli s’intensificò e, come ricorda una lapide in sacrestia, si decise di costruire una chiesa più ampia con annesso un conservatorio per fanciulle. I lavori si conclusero tra il 1603 e il 1608 secondo il progetto dell’architetto fra’ Nuvolo (1570-1637), il frate domenicano molto attivo in città e noto per le sue cupole maiolicate colorate
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli divenne così uno dei luoghi di culto più frequentati dalla città perché legata alla protezione da terribili eventi come la siccità di fine Cinquecento ai tempi del Cardinale Alfonsao Gesualdo (1596-1603), le terribili inondazioni ai tempi del Cardinale Ottavio Acquaviva d’Aragona (1605-1612), l’eruzione del Vesuvio nel dicembre del 1631, la terribile peste del 1656 che fece 250.000 morti, le ondate di colera del 1835, 1836 e del 1854.
A metà Novecento venne trasferito a Santa Maria di Costantinopoli il titolo parrocchiale della vicina Parrocchia di S. Agnello Maggiore (istituita nel sec. XI), assieme ad alcuni arredi e sculture.
Tra le varie opere degne di nota figura l’imponente altare maggiore, ideato da Cosimo Fanzago e di cui rimane l’edicola con l’affresco su lastra tufacea della miracolosa Madonna di Costantinopoli (inizio del ‘500) con nimbo, corona e stella sull’omero sinistro, tutto in oro; sotto, angeli che gettano acqua su una città in fiamme. Sulla sommità, altorilievo con l’Eterno Padre; ai lati, statue settecentesche in stucco: Mansuetudine (con l’agnello) a sinistra, Purità (con il giglio e la colomba) a destra.
La leggenda narra che tra il 1527-1528 , periodo in cui la città era minacciata dalla pestilenza, la Vergine di Costantinopoli apparve ad un’anziana donna che percorreva affaticata le strade della zona e le chiese di costruire un tempio dove avrebbe trovato una sua immagine dipinta su un muro.
Nella Chiesa è infatti custodita la prodigiosa immagine della Madonna di Costantinopoli che, come recita l’iscrizione che si vede sulla facciata esterna della chiesa “MATRI DEI OB URBEM AC REGNUM A PESTE SERVATUM” ha sempre liberato Napoli e il Regno di Napoli dalle pestilenze.