Questa semplice chiesa dedicata a San Gennaro viene eretta nel 1745 per volere di Carlo di Borbone che era, particolarmente devoto al santo napoletano. Il progetto viene affidato a Ferdinando Sanfelice, uno degli architetti più popolari del Settecento napoletano.
L’interno, che ha conservato l’impianto originario, si sviluppa su pianta ellittica, con due grandi finestre ovali e una cantoria; All’interno si scopre un altare maggiore in marmo scolpito e intarsiato e un pavimento in cotto e maioliche.
La grande tela con San Gennaro in Gloria, attribuita a Leonardo Olivieri (allievo di Francesco Solimena) è proprio sopra l’altare.
Ai lati dell’abside ci sono le statue San Carlo Borromeo e Sant’Amalia, dedicate ai santi protettori della famiglia regnante; mentre sono scomparse le statue di San Filippo e Santa Elisabetta.
Il 6 luglio 2021 La chiesa è stata riaperta al pubblico dopo 50 anni
Oggi sfoggia un altro look con le opere dell’architetto Santiago Calatrava.. Hanno presenziato all’inaugurazione l’architetto Santiago Calatrava, il ministro della Cultura Dario Franceschini e il direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Ma è stato proprio un restauro?
Per citare le parole del direttore Bellenger: “QUESTA IMBARAZZANTE CONFUSIONE CONCETTUALE NON è SOLOUN INCIDENTE PITTORESCO, MA IL FRUTTO DELLA NATURA AMBIGUA E CONTRADDITTORIA DELL’INTERVENTO DI CALATRAVA CHE NON E’ UN RESTAUROPERCHE’ VIOLENTA E CANCELLA L’OPERA DI UN ALTRO ARTISTA….”
Stralcio dell’intervista tratto da EMERGENZA CULTURA di Tomaso Montanari
COME ERA
COME E’