Varcando la soglia delle antisale dei baroni del Maschio Angioino, alcune istallazioni multimediali e pannelli raccontano la storia del complotto più famoso del Regno di Napoli.
Visitabile fino all’11 marzo dal lunedì al sabato, tra le 8.30 alle 18.30, la mostra “La Congiura dei Baroni” rappresenta un vero crocevia di grande valore simbolico. La location scelta, il maschio angioino, lega la sua storia ai baroni, una storia suggestiva e ricca di leggende che grazie a questa mostra sarà svelata al turista ma anche al cittadino, un focus su un momento della storia napoletana, quello dell’intreccio dinastico angioino-aragonese, che fece di Napoli una delle più importanti capitali della cultura europea” afferma Annamaria Palmieri, assessore all’istruzione, alla cultura e al turismo del comune di Napoli.
Tra il 1485 e il 1487, alle spalle del re Ferdinando I di Napoli della casa di Aragona, i Baroni, discendenti dalla dinastia degli Angioini tramavano. Tramavano contro la modernizzazione dello Stato e lo smantellamento del sistema feudale che gli aragonesi intendevano portare nel Regno di Napoli. In questa modifica dell’assetto statale e sociale, i Baroni si vedevano portar via alcuni dei loro privilegi fino ad allora garantiti anche dall’alleanza con lo Stato Pontificio. Gli aragonesi spingevano per una rivoluzione della gerarchia statale che vedeva come nuovo protagonista la classe borghese. Benché i Baroni detenessero grande potere economico, essi non erano imprenditori e per la maggior parte venivano dalle fila militari. Così la borghesia invadeva, con il sostegno della casa di Aragona, quegli spazi economici e sociali che da sempre erano appartenuti ai Baroni.
Il filo della mostra si dipana tra gli scritti del docente di Storia Medievale della Federico II, Francesco Senatore, e quelli della professoressa Elisabetta Scarton. Permette di comprendere le cause del conflitto tra le dinastie Angiò e Aragona e le tre fasi della congiura: il convegno di Baroni a Miglionico nel settembre 1485, il matrimonio della nipote del Re nel mese di agosto del 1946, e l’epilogo della vicenda, nel 1487 con il cruento epilogo della vicenda, di cui ci danno testimonianza alcune pagine del manoscritto del ‘400 “Cronaca del Ferraiolo”.
La mostra è organizzata in collaborazione con il comune di Napoli e promossa con il contributo di Scabec S.p.A.. La postazioni multimediali sono fornite dalla Ormu S.r.l. ed è curata da Gianni Nappa che afferma: “Sono onorato di essere il curatore della mostra multimediale ‘La Congiura dei Baroni’, un fatto storico che tutti conoscono, ma la cui vera genesi e sviluppo è generalmente materia per gli studiosi. Si tratta di materia ampia per bibliografia, ma ho scelto sin dall’inizio di realizzare una mostra descrittiva e sintetica, dal forte impatto visivo. Le due antisale dei Baroni in cui abbiamo realizzato la mostra, ci accolgono dopo 535 anni da quel 1486, anno in cui la Congiura trovò il suo epilogo nella Sala dei Baroni, che prende il nome proprio da questi avvenimenti. La mostra darà la possibilità di capire le guerre, le dispute e gli intrecci dinastici di un tempo in cui si formarono le grandi dinastie europee che avrebbero dominato l’Europa e il Mediterraneo”.