Forse non tutti sanno che La caffettiera napoletana, non ha origini partenopee, bensì francesi. Fu proprio un francese Morize, ad idearla nel 1819, per la preparazione di una bevanda a base di caffè. Nel 1820 brevettava una modifica della sua prima caffettiera ad inversione a doppio filtro, adatta per preparare il caffè senza ebollizione e senza evaporazione e realizzata in materiali più nobili del fer-blanc,.
Molto rapidamente si diffuse in tutta Italia e, per decenni, fu l’unico strumento utilizzato nel nostro paese per preparare il caffè in casa.
Inizialmente veniva realizzata in rame, poi il suo posto venne preso dall’alluminio. Il suo nome non è altro che il diminutivo di un termine napoletano: cuccuma, un “vaso di rame o terracotta” in cui si fa bollire l’acqua, derivante dal latino “cucuma”, cioè il paiolo (un particolare tipo di pentola).
la cuccumella ha una forma molto particolare ed è costituita dai seguenti quattro elementi:
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il serbatoio dell’acqua
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il contenitore del caffè
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il filtro
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il serbatoio in cui si raccoglie il caffè
Per preparare un caffè perfetto con la cuccumella è necessario seguire pochi semplici passaggi,l’unica cosa veramente importante sono: le giuste quantità d’acqua e di caffè, ma anche molto importante è il tempo di risalita dell’acqua in ebollizione.
Fondamentale, inoltre, il segreto dell’utilizzo del cuppetiello, fatto con la carta di giornale così come ce lo raccontò anche il maestro Eduardo De Filippo nella sua commedia Questi Fantasmi.