Lo scorso 8 dicembre, come tutti sappiamo, con la Tosca di Giacomo Puccini, c’è stata la Prima del Teatro alla Scala di Milano, la quale è stata trasmessa pure in diretta su Rai 1. La serata inaugurale della Stagione del principale teatro milanese – alla quale, tradizionalmente, si vedono sfilare ospiti d’eccellenza – come sempre, ha attirato su di sé moltissima attenzione, specie da parte dei media. Ovviamente, però, sebbene accolta da meno clamore, altrettanto importante sarà pure la Prima, che si terrà questa sera alle ore 20, di un altro tempio della Musica, uno dei più celebri d’Europa, nonché il più antico, ovvero il San Carlo di Napoli. Il titolo scelto è quello de “La Dama di Picche” di Pëtr Il’ič Čajkovskij, un capolavoro del teatro operistico, in tre atti e sette scene, il quale da diverso tempo manca sulla scena del Massimo partenopeo. Sabato, i ragazzi del Liceo Margherita di Savoia, vestiti, per richiamare l’opera, da carte da gioco, e i Morks, trampolieri in costume, hanno pure organizzato un flash mob, sfilando per il centro tra turisti e cittadini e distribuendo alla gente cento coupon per assistere, a prezzo ridotto, alle repliche del 14 e 15 dicembre.
La produzione, per questa Prima sancarliana, è della Staatsoper di Amburgo. La messa in scena, invece, può contare sulla firma di Willy Decker, mentre la direzione dell’Orchestra del San Carlo è stata attribuita al Direttore Musicale del Teatro Juraj Valčuha. Per quanto riguarda il Coro questo, come sempre, è affidato a Gae Garatti Ansini. Proseguendo con il cast dei cantanti, possiamo, a tal proposito, citare nomi di artisti di pregevole qualità per quest’opera che prevede un quintetto di personaggi principali. Ebbene, Misha Didyk e Oleg Dolgov si alterneranno nel ruolo di Hermann; Tómas Tómasson sarà il conte Tomskij; Maksim Aniskin sarà nelle vesti del principe Eleckij; Anna Nechaeva e Zoya Tsererina interpreteranno Liza mentre Julia Gertseva darà voce alla contessa.
Ispirata al racconto di Aleksandr Puškin, “La Dama di Picche” fu scritta, in due mesi, da Čajkovskij su libretto del fratello Modest. Anche l’orchestrazione fu completata in poche settimana e il capolavoro debuttò al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nel dicembre del 1890, mentre in Italia arrivò, per la prima volta, nel 1906 alla Scala di Milano. L’opera del compositore russo più “europeo” in assoluto, ruota attorno al segreto delle tre carte, quale motivo conduttore richiamato per ben tre volte dall’orchestra, ed è l’inquietante storia di una ossessione, di un vero e proprio chiodo fisso. Centrale è la figura di Herman, il quale diventa l’uomo del destino di due donne: Liza, che viene travolta dalla sua passione e la Contessa, detentrice del segreto, che avverte in lui e nel suo sguardo una volontà malefica e distruttiva. Il protagonista è un “outsider”, così lo definisce il regista Decker, in lotta con il suo destino, proprio come Čajkovskij, nella Russia zarista.
In conclusione, importante da segnalare è la presenza del direttore del Mann, Paolo Giulierini, alla conferenza stampa di presentazione tenutasi negli scorsi giorni. Da quest’anno, infatti, ci sarà una vera e propria collaborazione tra il Museo Archeologico Nazionale e il Teatro San Carlo e, come segnale di ciò, in occasione de “La Dama di Picche”, nel foyer del Massimo sarà esposto il reparto di una testa femminile, risalente al II-III secolo d.C.