Questa storia è ambientata all’antico Largo delle Sciuscelle, nome anticamente attribuito alla zona per la presenza di alberi di carrube., l’attuale port’ Alba
Come si sa , molte all’epoca furono le donne tacciate di stregoneria: ad essere punite erano quasi sempre giovani donne con una mente acuta o dall’aspetto particolarmente grazioso. La donna al centro della vicenda era infatti nota a tutti per la sua particolare capigliatura rossa fiammante, la sua fisicità longilinea e al suo carattere dolce e giudizioso e per un’aria particolarmente sveglia che la poneva sempre al centro dell’attenzione.
Piaceva molto a gli uomini ma mai nessuno era riuscito a fare breccia nel suo cuore a parte Michele, il suo fidanzato che la sposò.
Il giorno del matrimonio i due, pieni di felicità, si giurarono amore eterno davanti a parenti e amici. Tornando a casa però successe una cosa stranissima. Le gambe dello sposo furono saldate al suolo e vani furono i tentativi di Maria di aiutarlo e portarlo con sé a casa. I due sposi furono quindi costretti, a causa del maleficio, a separarsi per sempre. La giovane che tutti amavano divenne una strega malvagia che tormentava i bambini e urlava di notte le sue maledizioni.
Diventò magra, sdentata, vestita di stracci;
Si diede alla magia e praticava potenti elisir. La gente cominciò a temerla e proprio negli anni dell’Inquisizione spagnola, Maria fu presa messa in una gabbia, lasciata morire di fame e sete alla vista di tutti, sospesa sotto Port’ Alba. Le sue ultime parole prima di morire furono una maledizione: “La pagherete, tutti. Voi, i vostri figli, i vostri nipoti, tutti. La pagherete“.
Dopo la sua morte Il suo corpo, invece di decomporsi, cominciò piano piano a diventare duro, al punto di mummificarsi.
A quel punto gli uomini dell’Inquisizione, spaventati da quell’evento fecero togliere il corpo della donna seppellendolo in un posto segreto.
Nelle notti di luna piena, c’è chi giura di sentire ancora oggi un misterioso e angosciante urlo notturno, e un’ombra scura aggirarsi perla via.
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