In estate aumentano gite ed escursioni, anche i meno naturisti ed i più tecnologici per una volta durante l’anno ricercano la frescura in mezzo al verde. Attenzione tutti possiamo incorrere in un serpente, ma il pericolo è trovarne uno velenoso.
Il più diffuso serpente del “vecchio continente” è la vipera o aspide.
È facilmente riconoscibile da alcuni fattori: ha un corpo tozzo coperto di grosse squame che si restringe alla coda che, invece, è piccola e sottile. La testa, grande e triangolare, è nettamente separata dal testo del corpo, ed è caratterizzata da due zanne ricurve e cave che porta ripiegate ed erge per il morso grazie alle quali inocula il famoso veleno.
Per mordere la preda o il nemico l’aspide si ripiega con tutto il corpo e scatta come una molla affondando le zanne cave in profondità nella carne per poi tornare dove era prima ed attendere l’effetto del potente veleno.
A differenza dei “costrittori”, che avvolgono la preda tra le spire, infatti, la vipera resta in attesa che la preda sia interne per iniziare ad ingoiare partendo dalla testa.
Il veleno può uccidere nell’immediato piccoli vertebrati. In animali più grossi, uomo compreso non è letale.
Per cacciare, si mimetizza al suolo e semplicemente attende.
Solitamente l’adulto può raggiungere le dimensioni di 1 metro di lunghezza e vivono prevalentemente in boschi, montagne e spazi aperti.