La nostra corrispondente da Milano Margherita Lillo ci racconta la sua esperienza allo Smau, storica fiera dell’ information & innovation tecnology che si svolge nella città meneghina dal 1964, ecco cosa ha da raccontarci:
Comodamente portate dalla nuova metro Lilla (fermata Portello), l’amica Rica Marino e io siamo giunte a FieraMilanoCity per vedere le novità offerte da Smau Milano2017.
L’ultima volta che ho partecipato a questo evento, circa 15 anni fa, ero una giovane adolescente affascinata dalle nuove tecnologie, in quell’occasione vennero presentati nuovi cellulari a colori (Oooooooh) di misura inferiori ai 35 cm di lunghezza per meno di 1 kg (come il mio primo cellulare Nokia, utile anche come arma contundente contro i malintenzionati), giochi nuovi, nuove console (credo presentassero la Playstation 2 o qualcosa di ancora precedente), oggetti che oggi sono quasi ritrovabili nei musei.
Stavolta non sono una semplice visitatrice ma sono addirittura un’addetta stampa.
Hanno aperto le porte esattamente alle 9:30, per tutti, espositori, visitatori, stampa, hostess… Risultato: una massa informe di persone si è riversata contemporaneamente verso i tornelli senza che nessuno desse un’indicazione di qualsiasi tipo su cosa fare, dove andare, cosa mostrare. In questo modo perdiamo una ventina di minuti solo per farci accreditare al banco dedicato a tutti tranne che ai visitatori, dato che al lettore ottico non piacevano i nostri biglietti stampati, come richiesto da loro stessi, dalla mail che ci avevano inviato. Iniziamo bene. Riusciamo finalmente a ottenere il pass, lo appendiamo al collo ed entriamo.
Rispetto ai miei ricordi di “bimba”, noto subito delle differenze: innanzitutto la dimensione della fiera, davvero minuscola, inoltre non ci sono più lucette, cellulari, giocattoli nerd, ma per lo più vediamo stand di startup, uno stand che presenta droni, un paio per la smaterializzazione della carta, server e altre cose un po’ più strane; gli unici due stand che presentano qualche novità utilizzabile dal consumatore sono Intel e Logitech.
Gli espositori della Logitech sono stati davvero gentili con noi e si sono subito prodigati per spiegarci le novità che avevano portato alla fiera: tastiere collegabili a più dispositivi contemporaneamente per poter comandare SmartTV, tablet, smartphone; mouse con riduzione del rumore (click); webcam per videoconferenze a partire da 2-5 persone fino a stanze intere a seconda delle necessità, trasportabili e dal costo limitato, dando così la possibilità di adibire più sale contemporaneamente, senza il pericolo della distrazione causato dagli auditorium troppo dispersivi.
Da quelli di Intel siamo state guardate inizialmente un po’ con sospetto, ci hanno fatto aspettare un po’, per poi dirci che dovevamo aspettare l’addetto stampa, quindi abbiamo fatto un giro e siamo tornate. Il secondo approccio è andato decisamente meglio: ci è stata mostrata la “novità Smau 2017” una computecard (foto con tessera) che darebbe la possibilità tramite docking di portare sempre dietro il pc, essendo poco più grande di una carta di credito. Questo dispositivo è indirizzato soprattutto verso studenti, impiegati, professionisti, professori che lavorano sia da casa che da ufficio, permette di portare dietro solo questo micro pc, lasciando a casa apparecchi più ingombranti.
Neuroset (neuroscienze applicate), pane per i miei denti di laureata in psicologia oltre che caramelle a forma di cervello per la mia gola. Quest’azienda presenta in anteprima a Smau Milano 2017 il primo sistema mirato per misurare l’esperienza dello shopping: Neuro – Retail. Una gamma di neuro – dispositivi capaci di monitorare il comportamento d’acquisto e le risposte non razionali dello shopper, tramite sensori, biocamere ambientali, consentendo di conoscere le preferenze dell’acquirente.
Gli addetti di Register.it sono stati gentilissimi. Presentano vari pacchetti cloud per ogni esigenza. Abbiamo preso qualche idea per il nostro giornale (foto), ci hanno un lucchetto a combinazione come gadget.
L’addetto di Voxmail mi ha illustrato come inviare newsletter a migliaia di contatti, tramite una piattaforma totalmente italiana di facile utilizzo. Offrono pacchetti per varie esigenze e il loro motto è facile, veloce e efficace, senza spam.
Successivamente ci siamo focalizzate sulle startup della regione Campania, dove abbiamo trovato comportamenti misti: qualcuno ci ha spiegato quattro cose con sufficienza non prendendoci sul serio, altri invece si sono prodigati a esporci molte cose con entusiasmo.
Degna di nota la ditta Epochè che presenta un orologio/ Smartwatch prodotto in Italia molto elegante con quadrante Smart su cui è possibile leggere mail, messaggi, chiudere le chiamate, il tutto in un dispositivo estremamente elegante tanto da non sembrare neanche uno SmartWatch.
Immensive invece presentava nuovi visori per la realtà virtuale immersiva con cui, tra le varie applicazioni, si potrebbe entrare nelle case in costruzione, per passeggiarvi virtualmente, aggiungendo o togliendo oggetti, cambiando materiali, vivendola come se fosse vera.
Tra le particolarità abbiamo visto produzione di coloranti naturali su scala aziendale (Pigmento), gelato in roll (Mashcream), totem per gli acquisti senza commesso più vetrina interattiva (Disignum), il centro commerciale del futuro (Pio), lo scanner per tracciare i nei nel tempo (Neoscan).
Abbiamo notato delle criticità:
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la svogliatezza di molti espositori: già se non mostri il soldo non ti considerano, figurati se sei una una povera redattrice spaesata di un giornale online.
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il caffè a 1,30€, neanche arrivasse direttamente da Napoli col teletrasporto.
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Pochi gadget.
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Hostess alte come giocatori di basket , per noi alte un metro e un funghetto è stato un filo imbarazzante
Ci sono state anche cose apprezzate:
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Il bar per la stampa (a saperlo prima non avrei speso i soldi del caffè): quindi ho preso un altro caffè (non rifiuto mai) e abbiamo mangiato un paio di biscottini.
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Gli espositori Logitech e quelli di Neuroset sono stati davvero gentilissimi e meritano di essere nuovamente ringraziati: ci hanno spiegato ogni cosa e hanno “perso” del tempo con noi, nonostante fossimo un po’ impacciate.
In conclusione devo dire che è stata un’esperienza un po’ deludente, anche perché la maggior parte degli operatori aveva un po’ la “puzza sotto al naso” alla vista di due signorine che scrivono per una testata online di cui solo una si occupa del settore tecnologico (e io sembro tutto fuorchè una tecnonerd). Inoltre si respirava un’ aria un po’ “rassegnata”: c’era una forte presenza di stand di servizi e articoli dedicati a imprese e aziende e pochissimi che presentavano prodotti per il normale consumatore.