La vendetta è il desiderio di farsi giustizia mosso dal rancore per un torto subito. Ci si può vendicare con calma, aspettando il momento opportuno, studiando tattiche e strategie, analizzando tutte le possibili mosse del “nemico”; si può agire d’istinto, perché il momento è propizio e l’impulso di rivalsa spinge forte in avanti. Se proprio dobbiamo fare i moralisti, la vendetta è un sentimento che non andrebbe provato, non fa onore ed è segno di cattiveria, ma se pensiamo ai grandi capolavori che sono stati scritti utilizzandola come fulcro della storia, allora che ben venga, anche perché il desiderio di rivalsa è insito nell’animo umano, che ci piaccia oppure no.
Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas
Una lettera anonima scritta da invidiosi pseudo-amici getta Edmond Dantès in un baratro. Lui che stava per diventare capitano, vicino al matrimonio, viene accusato di essere un bonapartista a causa di una lettera anonima. Rinchiuso nella prigione del Castello d’If riesce a fare luce sugli eventi che lo hanno condotto in prigione. Dopo quattordici anni di prigionia riesce ad evadere assumendo diverse entità per venire a capo dei fatti. Trascorrono dieci anni ancora prima di attuare il suo piano di vendetta. Una vendetta raffinata e perfetta che lo porterà a non lordarsi mai le mani, lasciando fare tutto al fato.
Vendetta: Dicette o pappice vicino a’ noce, ramm’ o tiemp’ ca te spertose.
Misery di Stephen King
Si può essere talmente legati ad un personaggio di un libro da vendicarne la morte? E’ quello che Annie intende fare. Dopo aver salvato Paul, il suo scrittore preferito, da un incidente d’auto e rinchiuso in una baita sperduta tra le montagne, gli infiggerà sevizie fisiche e psicologiche affinché cambi il finale della storia perché la sua eroina Misery, non deve morire. Il Re dell’horror dà prova della sua maestria regalandoci un capolavoro claustrofobico, quasi completamente ambientato in un’unica stanza e costruito intorno a due soli personaggi.
Vendetta: da dipendenza
La vendetta di Agota Kristof
Venticinque brevissimi racconti dove figure senza nome sono accomunate da un unica voglia espressa senza particolari emozioni, come se fossero statue di ghiaccio animate.Vite alla deriva che cercano ostinatamente di ritornare sulla terra ferma; delitti e solitudini che non lasciano speranza a chi li vive. Tutto è veloce, fulmineo e lacerante, un libro che potrebbe essere paragonato ad un bisturi sul cuore.
Vendetta: senza ritorno
Seme di strega di Margaret Atwood
Felix da grande regista teatrale, per il tradimento da parte del suo socio in affari si ritrova a vivere in totale solitudine, estromesso dal mondo che ama, per cui sente di esistere, in condizioni disastrose. Questo sarà proprio il luogo dove masticherà il piano di vendetta. In questo libro si sottolinea tutto il genio della scrittrice che in chiave diversa reinterpreta La tempesta di Shakespeare. Quasi un lavoro ingegneristico senza tradire o far rimpiangere il classico inglese.
Vendetta: macchinosa
Per vendetta di Alessandro Perissinotto
Il tema della vendetta è inquadrato come consolazione di fronte al potere ed è affiancato al perdono. Efrem ed Alicia hanno sete di vendetta, una vendetta diversa, più psicologica spinta dal voler risanare ferite inflitte dalla terra in cui vivono, dallo stato e dalla dittatura. Ne emerge che chi non riceve giustizia dallo Stato e dalla Legge ha diritto di farsi giustizia diventando il carnefice del carnefice e che il sangue si paga con il sangue.
Vendetta: giustificata
V per vendetta di Alan Moore e David Lloyd
Inizialmente era una serie di fumetti, successivamente è stata raccolta in un unico volume. Ambientato in un futuro alternativo dove vige un Governo totalitario, V è un personaggio mascherato che mosso dal desiderio di libertà e democrazia cerca di sovvertite il regime. E’ l’unico sopravvissuto del campo di concentramento di Larkhill, dal quale è scappato provocando un’esplosione con del fertilizzante; da allora cerca di vendicarsi uccidendo tutti i suoi carcerieri. Un’opera visionaria e spiazzante, sembra di essere tra le pagine di George Orwell e Aldous Huxley, il protagonista è un incrocio tra Batman ed il fantasma dell’opera, tutti ingredienti che portano ad un gran risultato.
Vendetta: giusta