“Le amicizie Magiche” di Silvia Brindisi,giovane educatrice romana,ci riporta,come d’incanto,in un mondo fatato,luoghi magici dove l’amicizia è il filo conduttore. Otto favole della “Buonanotte”,raccontati magistralmente dalla scrittrice,fra boschi e castelli,stagioni e animali,personaggi che prendono vita dalla fantasia e mostrano come l’amicizia sia importante,fondamentale. La linea narrativa è volutamente elementare,ma è lineare e mai banale,molto scorrevole e accurata. Silvia Brindisi,in definitiva,con estrema semplicità,racconta ed esalta il tema dell’amicizia,attraverso i suoi protagonisti,per un pubblico di bambini e i loro occhi innocenti. Ma forse il libro è anche rivolto ai sognatori di ogni età,perché diciamoci la verità,chi è che non ama farsi raccontare una Favola?
In un mondo sempre più “Social” e razionale,c’è ancora spazio per le Favole?
Si penso che ci sia ancora spazio per le favole,l’importante è volerlo,riuscire a trovare il modo per condividere il tempo con semplicità ma in modo speciale tra genitori e figli.L’importante è voler trasmettere l’importanza della lettura,di non vivere la vita solo con i “Social” o alla Tv. Le cose emozionanti che trasmettono molto sono altre,tra cui appunto la lettura,perché permette di conoscere molte cose e scoprirne altre con occhi diversi. Leggere favole è qualcosa di speciale,perché quando si legge, si perde la cognizione del tempo e ci si perde nelle emozioni di ciò che si legge.E’ uno spazio che dev’essere condiviso anche con i genitori, zii e nonni. Il bello delle favole è che si possono leggere per quanto tempo si vuole,in qualsiasi posto. Il libro dev’essere un compagno di viaggio,sin da piccoli,e continuare ad apprezzarlo sempre più crescendo.
Sei educatrice professionale,quanto questo lavoro ha ispirato il tuo libro?
Il mio lavoro mi ha molto ispirato e mi ha aiutato a vedere e capire meglio il mondo fragile,dolce, colorato e delicato dei bambini. Sono piccoli,ma comunicano sempre,senza filtri,sia a parole che con i gesti,bisogna ascoltarli e seguirli molto. Oltre al mio lavoro mi ha ispirato ciò che vorrei di bello per i più giovani in questa società,ovvero la pace,l’importanza di condividere il tempo tra di loro,l’uguaglianza ,il giocare e vivere in posti sereni e sicuri. Nessun bambino dovrebbe mai soffrire,né vivere situazioni brutte come la povertà o le guerre. Hanno bisogno non solo di cose materiali,ma di attenzioni,essere capiti,parlarci senza imporsi troppo,vivere bene con cose semplici ed importanti. E’ fondamentale dedicargli molto tempo,senza fretta. Ogni bimbo è un mondo a sé pieno di colori,emozioni. Sono una sognatrice e continuerò ad esserlo,ecco perché ho scelto di scrivere le favole,perché leggendole, tutti possono sognare sempre e ogni volta che lo vorranno.
Le amicizie magiche,come mai questo titolo e come nasce?
Questo libro l’ho scritto in due serate,di getto,lasciandomi guidare dalle emozioni che provavo in quel periodo,senza molti programmi. Il titolo “Amicizie magiche “nasce per varie motivazioni,perché l’amicizia è uno dei fili conduttori delle otto favole del libro oltre ad essere per me uno dei valori più importanti nella mia vita e il principale punto di riferimento. Penso non ci sia nulla di più bello che avere degli amici veri,presenti,con cui condividere sia bei che brutti momenti,anche se distanti. Gli amici per me sono quei fratelli che ti scegli,che fanno parte di te,e ti capiscono al volo ,sanno ascoltarti e consigliarti. Il dialogo e l’aiuto reciproco in amicizia penso siano due delle basi importanti per una vera,buona e durevole amicizia,sempre!
Hai una favola,di quelle scritte,a cui sei più legata?
Si la favola a cui sono più legata è quella che si intitola “La principessa Primavera”,perché mi rispecchia molto,è il mio modo di vivere e di essere.
Abbiamo letto che hai lavorato in diversi settori legati al sociale,come mai questa scelta così complicata?
Per me non è mai stata una scelta complicata,ma dettata semplicemente dal cuore e dalla passione. Ho scelto questo settore,perché penso che sia molto importante aiutare anche con poco le persone in difficoltà che vivono realtà non sempre facili. Mi rende felice questo lavoro! Non è sempre facile ma mi ha insegnato molto sia a livello umano che professionale .Non ho mai avuto rimpianti,anzi,vorrei che fosse tutelato di più questa attività e questo settore,che spesso viene dimenticato. Per me è fondamentale far star bene chi è in difficoltà,perché nessuno deve restare solo ,mai e soprattutto ogni situazione o problema difficile si può risolvere,l’importante è crederci,volerlo e non aver paura di parlare. Siamo persone,fatte di emozioni e spesso la nostra frenetica società ti fa scordare che ci sono realtà non sempre rosee,ma non per questo non devono essere risolte ,anzi devono avere maggiore aiuto,ma in modo concreto,non solo con le parole. Perché ogni problema di una singola persona,riguarda tutti. L’esperienza che porto nel cuore è quella svolta all’interno della Comunità Terapeutica Villa Maraini presso “Lo sportello Progetto Carcere”.Dopo averci lavorato un anno ho deciso di diventare volontaria per ben due anni,molti intensi. Ho imparato e scoperto molte cose legate alla tossicodipendenza e al carcere,grazie all’equipe molto seria e professionale con cui ho lavorato. Inoltre ho avuto anche la possibilità di andare in carcere,precisamente a Regina Coeli, con due operatrici dello sportello,nelle sezioni dove vi erano i detenuti tossicodipendenti. E’ stata un’esperienza molto intensa che non dimentichi. Sono realtà di cui non si parla spesso,e per me si dovrebbe parlare di più a livello informativo delle diverse droghe,della tossicodipendenza e delle varie conseguenze,sia agli adolescenti che agli adulti. Soprattutto penso che dovrebbero aumentare le comunità e i servizi alternativi alla detenzione per aiutare e accogliere chi vuole cambiare vita,imparando dagli errori commessi.
E’ il tuo primo libro?
E’ il mio primo libro,pubblicato a fine 2015,ma nel 2009 ho partecipato alla scrittura di un libro che si chiama” Prevenzione e qualità della vita. Il ruolo degli educatori nel lavoro con i minori”.E’ legato al mio lavoro ,parlando di tematiche delicate come la tossicodipendenza,il carcere e della mia esperienza lavorativa presso la comunità terapeutica V. Maraini di Roma.
Il prossimo libro,sempre una raccolta di favole?
Ho scritto già un altro libro,ma non sono per bambini,spero di riuscirlo a pubblicare presto,ma questo non vuol dire che smetterò di scrivere per i più piccoli.
Per terminare e rimanere in tema,una favola nel cassetto?
Una favola nel cassetto che vorrei scrivere,è un racconto di un mondo sia per i piccoli che per noi adulti senza pregiudizi,guerre,povertà e aiutarsi a vivere meglio,tutti insieme con personaggi molto significativi. Nessuno è incolume dai problemi e dalle difficoltà,e penso che sia importante interagire con ogni popolo,senza odio,astio. Questa favola la renderò più colorata e speciale che potrò,sperando di pubblicarla presto e soprattutto che piaccia.La vita è fatta di amore,emozioni,sorrisi,condivisione,altruismo,pace e queste cose non devono mai essere dimenticate.
Ulteriori informazioni:
Il libro è facilmente acquistabile attraverso le librerie online di Ibs,La Feltrinelli, Ebay, MondadoriStore, Amazon e Unilibro.
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