Sporcarsi le mani: questo è il leitmotiv del Napoli di Conte.
Dimentichiamo le meraviglie del futbol bailado di Sarri e le perfette geometrie spallettiane: questo Napoli è brutto, sporco e cattivo come il Giacinto Mazzitella dell’omonimo capolavoro di Ettore Scola al punto da sembrare di cadere sotto l’aggressività dei sardi salvo colpirli con violenza nel momento decisivo della contesa.
Non è una squadra perfetta, sia chiaro, soffre specie nel gioco aereo nonostante la presenza in campo di calciatori strutturati fisicamente, ma sa alternare la sciabola e il fioretto, con la consapevolezza che la potenza di fuoco offensiva può andare a bersaglio da un momento all’altro.
Il vantaggio azzurro è firmato dal figliol prodigo Di Lorenzo, ormai a suo agio nella posizione di braccetto, dopo poco meno di venti minuti, favorito da una sfortunata deviazione di Mina.
I sardi la mettono sul piano dell’agonismo e l’interruzione per i solidi idioti scontri sugli spalti sembra favorire i padroni di casa che provano e infilzare Meret che rimanda al mittente tutti i tentativi di offesa degli avanti rossoblu.
Nella ripresa, specialmente, l’estremo friulano compie due prodigi prima su una capocciata di Luperto e poi su una conclusione dalla lunga distanza di Marin.
Scampato il pericolo, i ragazzi Di Conte sferrano l’attacco mortale: il centrocampo a due si regge sulla prorompente forza fisica di Anguissa, tornato a livelli spallettiani ed, evidentemente, sollecitato dalla rinnovata competizione interna con i nuovi acquisti d’oltremanica.
Tutto in verticale, Lukaku, ancora non al meglio ma perfetto nel suo ruolo di ariete e sempre pronto al corpo a corpo con Yerry Mina, lancia Jvara in campo aperto: il georgiano punta l’area e raddoppia.
I sardi sono groggy e l’uscita dal basso è il loro suicidio definitivo: palla consegnata a Kvara, una pessima idea, assist per BigRom e tre a zero.
A questo punto i cambi: di qualità, giocatori veri, Gilmor, McTominay e Neres danno linfa, peso e velocità contro gli isolani che ormai si sono arresi.
Nel recupero, ennesimo assist di Neres e Buongiorno, nomen omen ed altro acquisto straordinario, fa quattro a zero usando stavolta a proprio vantaggio i centimetri della contraerea azzurra.
Gli stop di Juve, Toro ed Inter regalano ai partenopei il momentaneo primo posto.
Conta zero, sia chiaro, ma dopo i disastri della passata stagione e l’esordio Shock del Bentegodi, è una di quelle notizie che stampa un bel sorrisione su tutto l’ambiente Napoli.