Effetto Sanremo: abbiamo assistito alla ammissione di fragilità di SanGiovanni, un cantante uscito vincitore dalla scuderia di Amici, piombato in un successo immediato e dirompente eppure assolutamente provato dalla notorietà a dimostrazione che anche nel pieno dell’apparenza di felicità si può essere infelici.
Il ritiro annunciato dal cantante dal mondo onirico del palcoscenico musicale ha colpito e come sempre, purtroppo, si sono scatenati i social con scariche di odio gratuito per chi lo accusa con superficialità di essere un fortunato che si lamenta …ignorando che il dolore e l’angoscia dell’essere non guardano in faccia alla fortuna del momento…
SanGiovanni ha ammesso di aver chiesto aiuto e di pagare qualcuno che lo ascolti proprio per provare a dare un senso al suo profondo malessere eppure con coraggio nel pieno del suo lancio dell’album post Sanremo ha fatto un passo indietro rinunciando a tutto.
E’ la forza della fragilità delle nuove generazioni che hanno imparato a fare i conti con le proprie capacità e con la propria interiorità.
Certo, non è semplice dovere arrendersi e accettare accanto ad una mole di amore e comprensione anche una valanga di odio, di disapprovazione, di condanna sterile per chi non condivide tali debolezze e le ritiene ingiustificate solo perché SanGiovanni è giovane e ha successo.
Il problema è che il disagio dei giovanissimi sta aumentando e ciò non dipende dalla condizione che vivono quanto -come dice Galimberti- da una mancanza di prospettiva.
Molti giovanissimi non riescono a vivere una dimensione di crescita in prospettiva, immersi e sommersi nei loro telefonini, sognando le vite magnifiche degli influencer, si scontrano con la difficoltà di trovare un posto nel mondo e molto più che in passato l’impatto e’ violentissimo tra aspettative e realtà dove bisogna collocare le proprie competenze e abilità.
Se poi vediamo la realtà degli influencer sono ancora più spaesati, sentire Fedez dichiararsi nullatenente fa davvero cadere le braccia perché va bene tutto, va bene la storia vera o falsa che sia della loro separazione, va bene l’ostentata esibizione di una ricchezza infinita con tanto di attico stellare e weekend in hotel di lusso , ma poi bisogna essere seri e non prendere in giro chi ascolta affermando di non possedere nulla a fronte di un patrimonio minimo di 20 milioni di euro senza considerare quello della partner…considerando la povertà sempre più dilagante e la difficoltà concreta di molti che faticano a vivere mese per mese magari proprio tra le fila dei follower che ammirano il loro sogno di ricchezza e successo.
Alle parole di SanGiovanni tante le reazioni di chi vive quella depressione, a parte le lotte di Fedez per garantire il bonus psicologo, si può annoverare la conferenza stampa di Alessandra Amoroso che ha letto, anche commuovendo chi la ascoltava , gli insulti che quotidianamente subisce sui social e nella canzone denuncia questo senso di solitudine e di frustrazione nell’essere messi in un angolo.
Quanto possano essere violente le parole? Quanto possono essere crudeli gli insulti?
Le ondate di odio social contribuiscono se non si è sufficientemente corazzati a colpire l’anima fragile e spingerla a gesti estremi.
I suicidi tra i giovani sono aumentati in maniera esponenziale spesso legati alla frustrazione della solitudine, all’angoscia di essere incompresi e sconosciuti, alla resa di fronte ad un odio ingiustificato e ingiustificabile, alla difficoltà a trovare un posto nel mondo.
Nelle ultime settimane, un ragazzo ha tentato il suicidio per aver preso un brutto voto lanciandosi nel vuoto dalla finestra della sua aula a scuola sopravvivendo per fortuna all’impatto …la facilità con cui si crolla spaventa perché testimonia una diffusa fragilità, sicuramente è un buon esempio che un cantante famoso come SanGiovanni o un Fedez o un Tiziano Ferro o Alessandra Amoruso raccontino le loro storie in modo da dare forza a chi vive lo stesso disagio esistenziale.
Bisognerebbe lavorare molto su come rendere migliore il mondo per i giovanissimi … soprattutto più accogliente per il loro futuro …
anche se molti sono attentissimi alle problematiche attuali quali l’eco sostenibilità e la tutela dell’ambiente, nonché la tremenda situazione delle guerre.
Eppure i più coraggiosi che hanno provato a testimoniare il proprio no alla guerra Israelopalestinese, giuste o meno che fossero le ragioni della protesta, sono stati manganellati dalla polizia per sedarne la voce. Triste che una volta che i ragazzi assumano il coraggio di allontanarsi dal cantuccio intimo del loro cellulare per rivendicare un diritto universale quale quello della pace si ritrovino in qualcosa di lontanissimo dalla parola pace, messo in atto da chi li dovrebbe proteggere.
E’ l’aria brutta che si respira in questo momento storico in Italia e non solo dove si susseguono comunicati stampa di precisazioni, prese di posizione ambigue da parte della politica a fronte di situazioni di politica estera – se si pensa alla morte del dissidente russo recentemente avvenuta – imbarazzanti imprecisioni da parte dei giornalisti, e meno male che esiste Mattarella, l’unico perseverante garante della Costituzione che ogni tanto riporta il senso del nostro passato e ricorda quanto importanti sono i diritti garantiti nella nostra carta costituzionale di libertà di manifestazione del pensiero, di libertà di manifestare in piazza, di libertà di dire decisamente NO alle guerre come i nostri bisnonni hanno voluto scrivere in un articolo fondamentale con l’espressione “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” , così giusto per non dimenticare!